
Mercoledì delle Ceneri, l’omelia dell’Intelligenza Artificiale
Ho chiesto a una delle tante app d’Intelligenza Artificiale di preparare un’omelia di tre minuti sul Mercoledì delle Ceneri che fosse adatta per un parroco della periferia romana. È uscito questo testo sorprendente. Verrà il momento in cui le nostre prediche verranno sostituite dalla IA?
Cari fratelli e sorelle,
eccoci qui, all’inizio della Quaresima, con questa croce di cenere sulla fronte. È un segno semplice, quasi strano per il mondo di oggi, eppure ci dice una cosa forte: siamo polvere, sì, ma polvere amata da Dio. “Sei polvere”, come dice la Scrittura, ma non finisce lì: siamo polvere che Dio ha voluto creare, salvare, rialzare.Oggi, in questa nostra periferia romana, tra il traffico della Tiburtina, i palazzi alti e le vite spesso pesanti, la cenere ci ricorda chi siamo davvero. Non siamo solo il lavoro che manca, le bollette da pagare o le corse per arrivare a fine giornata. Siamo figli di un Padre che ci guarda con amore e ci dice: “Torna a me, con tutto il cuore”. La Quaresima è questo: un ritorno a casa, un tempo per rimettere in ordine il cuore.
Gesù nel Vangelo di oggi (Mt 6,1-6.16-18) ci dà tre piste concrete: la preghiera, il digiuno, la carità. Ma non per farci vedere dagli altri, non per dire “guarda quanto sono bravo”. No, è roba tra noi e Dio. Pregare un po’ di più, magari la sera, quando tutto tace, e parlare con Lui come a un amico. Digiunare, non solo dal cibo, ma da qualche abitudine che ci ruba tempo o pace – che ne so, il telefono sempre in mano. E poi la carità: un sorriso, una mano tesa, un aiuto a chi sta peggio, che qui da noi non manca mai.
La cenere che fra poco ci metteremo in testa non è un peso, è un invito. È Dio che ci dice: “Riparti, non sei solo”. Quaranta giorni non sono tanti, ma possono cambiare qualcosa, se li viviamo davvero. Allora, prendiamoci per mano – noi, gente semplice di questa periferia – e camminiamo verso la Pasqua, verso quella luce che non si spegne mai.
Che il Signore ci accompagni in questo cammino. Amen.