Articoli / Blog | 25 Gennaio 2025

Blog – L’ecumenismo di ogni giorno

La Chiesa ha sempre più chiaro che l’atteggiamento ecumenico non può essere rinchiuso nei pochi giorni dell’Ottavario per l’unità dei cristiani ma deve presiedere ogni momento, ogni scelta piccola o grande, della vita del cristiano. Questa convinzione significa che l’ecumenismo non va ridotto ai pochi momenti in cui si entra in relazione con cristiani di altre confessioni ma significa coltivare il modo di porsi che presiede all’ecumenismo: ovvero un modo di essere che è l’esatto contrario di ciò che ha portato agli scismi.

Occorre riflettere sulla scena che segue immediatamente la Pentecoste: i popoli radunati a Gerusalemme capiscono le parole degli apostoli ciascuno nella propria lingua. Non avviene cioè semplicemente la restaurazione di quanto c’era prima della caduta della Torre di Babele, quando gli uomini parlavano «una sola lingua» (cfr. Gen 11,1-9): un’operazione del genere avrebbe l’inquietante sapore di quanto accade nel distopico romanzo 1984, dove un potere totalitario cerca di imporre la “neolingua”. Coloro che ascoltano gli apostoli non finiscono per parlare tutti la stessa lingua ma accolgono il Vangelo ciascuno nella propria lingua, cioè nella propria cultura, nella propria mentalità, nelle proprie parole. L’esito è una pluralità di comprensione dell’unico messaggio. Lasciare che l’atteggiamento ecumenico presieda ad ogni nostro pensiero, desiderio, azione significa accogliere sempre la tensione che caratterizza la Chiesa. Vivere tra la salvaguardia dell’unico messaggio con il rischio dell’uniformazione e la cura dell’inculturazione con il rischio della disunione. La storia della Chiesa abbonda di esempi dell’uno e dell’altro estremo.

Il Vangelo non può essere tranquillamente sfruttato come strumento di identità nazionale, come avvenuto invece quando sono avvenuti gli scismi. Nel suo cuore il forestiero è Cristo e Dio è sempre forestiero. “I miei pensieri non sono i vostri pensieri” (Isaia 55,8). Il Vangelo si rifiuta di essere usato per dominare “in nome di Dio”: nel suo cuore Cristo è lo sconfitto della storia. Il Vangelo porta con sé degli antidoti potenti a tutte queste strumentalizzazioni, antidoti che sono all’opera sempre, lungo tutta la storia della Chiesa, anche nei tempi più oscuri. Il proposito quindi è semplice: cercare davvero di vivere con il Vangelo in mano ogni momento della propria giornata

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