Blog – L’ingiustizia della giustizia
Gli Spietati è un famosissimo film western di Clint Eastwood vincitore, nel 1993, di ben quattro premi Oscar. Ho voluto gustarlo di nuovo dopo aver visto Giurato n.2 perché, come quest’ultimo o Sully, costituisce un tassello importante nell’indagine del pluridecorato attore e regista statunitense su quanto sia difficile – forse impossibile – fare giustizia in questo mondo o, ancor più difficile, che sia giusta la persona che dovrebbe fare giustizia.
In Sully l’eroe che salva i passeggeri con un miracoloso atterraggio sul fiume Hudson riesce a fatica a non farsi incriminare dalle assicurazioni, in Giurato n. 2 il giudice condanna l’innocente e salva il colpevole: nel capolavoro di cui sto parlando un famosissimo fuorilegge fa giustizia di uno scellerato sceriffo.
Nessuno dubita che qualsiasi vita sociale abbia bisogno di un qualche sistema che si sforzi di premiare gli innocenti e di castigare i colpevoli ma nessuno dovrebbe dimenticare che perfino Gesù Cristo si rifiuta di giudicare chicchessia durante la sua vita terrena. Per citare solo un esempio, quando un signore gli chiede di intervenire presso il fratello il Figlio di Dio risponde: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?» (Lc 12,14). Per questo, il comandamento di non giudicare per non essere giudicati (cfr Mt 7,1) dovrebbe essere qualcosa che ciascuno di noi ha sempre davanti agli occhi. Chi non ne è convinto provi a guardare Clint Eastwood