Articoli / Blog | 07 Gennaio 2025

Blog – Inizia l’anno. Anche quello dello sport

Lo sport, anche visto dal divano o sullo smartphone, è capace di spiegarci la grammatica della vita. Un’errore arbitrale ci avvelena tanto perché vediamo in esso quello della giustizia ordinaria quando ci colpisce o l’arbitrio del nostro superiore che ci punisce per aver infranto una regola che non esiste.
Una pallina che esce di un millimetro o un pallone che entra in porta ma non interamente sono come il nostro concorso fallito di un punto o l’interrogazione che va male per una domanda.

Carlo Pellegatti, mitico giornalista sportivo da anni interamente dedicato a seguire le questioni del Milan, inizia quasi sempre i suoi video di YouTube ripetendo uno slogan coniato da lui stesso: “si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita”. I motivi per cui si tifano Roma e non Lazio oppure Milan e non Como sono misteriosi. In genere sono scelte che si fanno da bambini e non sono dovuti a motivazioni razionali che nessuno di noi ricorderebbe. Quando abbiamo iniziato a tifare per una squadra e non per l’altra qualcosa dentro di noi ci ha detto che quei colori avevano a che fare con il senso della nostra vita: erano una cifra che misteriosamente aprivano la serratura profonda del nostro cuore. Gli esempi che sto facendo vengono dal mondo del calcio o del tennis ma lo stesso vale per tutti gli sport. Nessuno, tranne chi sceglie di essere un professionista del settore, pensa che quella manifestazione sia oggettivamente la più importante della propria esistenza eppure importa eccome.

Al Pacino, nel famosissimo monologo di Ogni maledetta domenica dice a coloro che stanno per perdere tutto ma che risorgeranno grazie alle sue parole che si trovano all’inferno ma che possono decidere di uscirne se, un centimetro alla volta, combatteranno assieme per risalire. E quelli siamo noi ogni giorno, mille volte al giorno e per tutta la vita

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