Blog – Giurato numero 2
Giurato numero 2 è un film che vale la pena vedere e rivedere: rivedere, perché alcuni passaggi importantissimi non sono di immediata lettura per lo spettatore italiano.
Senza rivelare nulla della trama (quello che sto per dire è nel trailer) basta raccontare che fin dai primi minuti si scopre, insieme al protagonista chiamato a far parte di una giuria per un caso di omicidio, che il colpevole non è l’imputato ma proprio lui, il Giurato n. 2. Questo stratagemma narrativo conduce immediatamente al nocciolo della questione. Che non è un generico “siamo tutti colpevoli” ma il problema più che mai attuale per cui la verità processuale molto raramente corrisponde alla verità reale.
Mentre scorrono le due ore del film ci si convince che casi come quelli di Filippo Turetta e Giulia Cecchetin non devono trarre in inganno: sono l’eccezione non la regola. Di fronte all’ineliminabile necessità di tentare una giustizia anche in questo mondo è sempre importante ricordare che il garantismo è l’unica strada per cercare di limitare i danni della fallibilità umana nel distinguere tra torto e ragione. A 94 anni, Clint Eastwood dipana il suo racconto con implacabile determinazione convincendoci a non giudicare mai perché Uno Solo è davvero in grado di discernere il vero dal falso, cosa sia giusto e cosa sbagliato. Tutti noi altri siamo chiamati ad esimerci, per quanto possibile, dal giudicare. Perché Gesù ha ragione quando afferma “non giudicate per non essere giudicati” (Mt 7,1)