Blog – San Lorenzo, il patrono dei bibliotecari e degli archivisti
Il martirio di San Lorenzo è certo ma le modalità con cui avvenne, soprattutto l’essere arso vivo su una graticola, rimangono avvolte nel mistero. I martiri che morirono in quelle circostanze, come per esempio il vescovo Cipriano di Cartagine, venivano decapitati non arsi vivi. Perché i romani, così pragmatici, avrebbero comminato a Lorenzo una morte così cruenta ma soprattuto così inconsueta? Solo perché aveva mostrato che i tesori della chiesa sono i poveri?
Esiste una risposta a questa domanda, impossibile da dimostrare vera fino in fondo, ma che a me convince per la sua semplicità. Eccola. Lorenzo, e questo è certo, era diacono: ovvero amministrava i beni della Chiesa. Quali sono i beni della Chiesa che Lorenzo amministrava? Ori? Gioielli? Sarebbe strano visto che siamo nel 251 e manca quasi un secolo all’Editto di Costantino quando la Chiesa comincia ad essere una potenza anche in questo mondo. Ecco quindi l’ipotesi che ho sentito avanzare. I “tesori della Chiesa” che i romani volevano requisire non erano ricchezze di alto valore economico ma documenti e pergamene che riguardavano soprattutto i protocristiani: libri insomma, oggetti effettivamente preziosissimi ma non nel senso comune del termine (o non solo). La storia quindi sarebbe questa. I romani avrebbero chiesto a Lorenzo di consegnare tutti i documenti che con grande cura conservava e catalogava perché avevano intenzione di bruciarli. Lorenzo, conoscendo il valore della cultura e della storia, prese del tempo distribuì queste pergamene a tante persone, soprattutto povere, con l’ordine di portarle con sé e di salvarle. Quando l’autorità si rese conto della furbizia con cui Lorenzo aveva difeso quei beni culturali si infuriò e disse: ah sì, hai fatto sparire i libri che volevamo bruciare? E allora sulla graticola che avevamo preparato per quegli oggetti ci finisci tu.
Tutto inventato? Non credo. C’è un indizio infatti che testimonia la veridicità di questo racconto, ovvero che San Lorenzo sia il patrono dei bibliotecari e degli archivisti. Certo il fuoco è il più grande nemico delle biblioteche ma dietro questa motivazione generica, a giustificare il patrocinio di Lorenzo, non ci potrebbe essere dell’altro?