Blog – La scommessa vinta da Carras
Conobbi Jesús Carrascosa, per tutti Carras, a Roma nel 2003 quando presentò il mio Mezz’ora di orazione al Centro Internazionale di Comunione e Liberazione voluto da Giussani nel 2000 e di cui fu direttore fino al 2006.
Fu un pomeriggio stupendo al quale partecipò anche il vescovo Massimo Camisasca che in quella circostanza aveva parlato del suo Il segreto condiviso. Delle ore trascorse assieme ricordo l’impetuosa simpatia di Carras. Non lo conoscevo e ne fui amabilmente travolto. Discorremmo di tutto ma in particolare mi rimase il ricordo nitido di un fatto che ora racconto.
Mi parlò del gruppo di amici che avevano costruito la prima comunità di Comunione e Liberazione in Spagna. Un po’ per gioco e un po’ per necessità avevano deciso ogni settimana di suddividersi l’acquisto di un biglietto che dava diritto a partecipare ad specie di gioco del Lotto che metteva in pallio un primo premio molto ricco. Erano un numero ridotto: non ricordo esattamente la cifra ma faccio l’ipotesi che potessero essere più o meno una ventina persone. Ogni settimana queste venti persone si tassavano di un poco e lo giocavano con la speranza di vincere un grosso premio. Una di quelle volte, per motivi occasionali, uno di loro non giocò per cui la posta fu divisa non tra venti persone ma tra diciannove. Proprio quella settimana vinsero, e la vincita fu enorme. Non ricordo la cifra che mi disse Carras con quei suoi occhi brillanti ma ricordo la conclusione sorprendente: decisero di suddividere la vincita non fra diciannove persone (quelle che avevano effettivamente partecipato) ma fra venti: il numero abituale cui accidentalmente uno proprio quella volta si era sottratto. Carras mi disse che la decisione venne naturale, senza alcuna discussione: parve a tutti logico che partecipasse dei benefici anche chi quella settimana si era esentato dalla spesa per puro caso. “Che comunità era quella!” esclamò Carras con entusiasmo e con un pizzico di nostalgia.
Quella scommessa vinta, quella dei soldi e di una felicità accresciuta che invece di dividere edifica più ancora una comunità, è stato l’azzardo su cui Carras ha puntato tutta la vita. E ha vinto