Blog – La rivoluzione copernicana di Pierpaolo Donati
Nel modo di intendere classico la relazione era intesa solo come un accidente. Per Aristotele e Tommaso esistevano l’individuo “in sé stesso”, l’oggetto “in sé stesso”, e poi, in un secondo momento, esistevano le relazioni con quell’individuo, con quell’oggetto. Il modo di pensare antico astraeva, faceva finta che potesse esistere un individuo astratto a prescindere dalla sua storia, dalle sue amicizie, dalla vita nella quale era inserito. Ma questa è una follia. Chi ci rivela questa bugia è Pierpaolo Donati.
Il fondatore della sociologia relazionale compie una rivoluzione e, come il bambino della fiaba, spiega come sia una menzogna sostenere che la relazione sia qualcosa di diverso dalla sostanza delle persone. Senza relazioni il Re è nudo perché la relazione è costitutiva della persona, non è una sua aggiunta. Questo è il punto della sociologia relazionale.
La relazione è come il senso delle parole. Se una parola non avesse alcun senso “per me” sarebbe solo un suono, un rumore, non una parola. La persona che dicesse la parola “America” prima del 1492, cioè prima della sua scoperta, non parlerebbe: dalla bocca uscirebbe solo una voce che non dice nulla. La rivoluzione copernicana di Donati è scoprire che la relazione, pur essendo invisibile, è tutto. Come la luce che non si vede quando viaggia nello spazio ma solo quando colpisce gli oggetti che illumina, così le relazioni si possono percepire solo nei loro estremi che sono le persone “in relazione”.
Le relazioni, come le radiazioni che non si vedono ma ci sono, possono fare un gran bene o un gran male, e noi ce ne accorgiamo dagli effetti. Ci accorgiamo se le relazioni sono buone o cattive quando creano beni (o mali) relazionali. Ce ne accorgiamo per esempio da come crescono i figli. Perché i figli non sono figli di due individui – un papà e una mamma – ma della relazione dei due individui: se la relazione è buona se ne giovano, se invece è cattiva ne soffrono. È la relazione che incide sul bambino. Il figlio viene educato non dalla mamma e dal papà ma dalla relazione che c’è tra i genitori perché il bimbo guarda alla relazione.
Vale per tutto e per tutti. Lo sanno bene i cristiani che adorano un Dio che non è un motore immobile, ma tre Persone che si chiamano Padre, Figlio e Spirito Santo perché sono in relazione
Qui sotto il video dove Pierpaolo Donati illustra a Sat2000 il suo ultimo libro “Alterità”