Blog – Indulgenza plenaria per chi visita il presepe: la cura dalla ferita diventa eterna
In occasione degli 800 anni del Natale di Greccio, dove San Francesco volle ricordare la nascita del Signore con il primo presepe, il Papa ha voluto concedere l’indulgenza plenaria a coloro che, andando a visitare le chiese tenute dalla famiglia francescana, sostano in preghiera davanti ai presepi ivi allestiti.
L’invenzione del presepe si deve collegare alla straordinaria importanza che il Santo di Assisi dava all’umanità di Cristo: da questa concezione infatti discende l’eccezionale rilievo da attribuire al giorno in cui Cristo, Uomo e Dio, apre per la prima volta gli occhi nel nostro mondo.
Poiché pochi giorni fa è stato anche l’anniversario degli 800 anni dell’approvazione della Regola Bollata, aggiungo che forse la mozione del presepe nacque nel Poverello perché questi sentì il bisogno quasi fisico di abbracciare il Dio bambino dopo che il 29 novembre Papa Onorio III aveva approvato quella forma di vita evangelica. Francesco si rendeva perfettamente conto dell’inevitabilità di norme che stabilissero alcuni modi precisi e concreti di esistere e di vivere nell’Ordine ma non poteva non soffrirne convinto com’era che il seguire Cristo come lui lo aveva vissuto non era qualcosa che si potesse fermare in una formula piuttosto che in un’altra visto che, in sostanza, consiste nel continuo processo personale di corrispondenza al modello di vita proposto dal Vangelo.
La ferita di sapersi incompresi, almeno in parte, anche nella propria Chiesa può essere ben curata dall’esperienza di Gesù Bambino nel presepe