METRO – Quel saggio di grande forza e dignità
Le abbiamo viste mettere i loro bimbi su treni ed aerei perché stessero al sicuro. Le abbiamo viste in stato di avanzata gravidanza cercare di valicare i confini dell’Ucraina per giungere in Italia a partorire mentre i loro mariti restano in patria per combattere. Alcune di loro sono partite coi bambini piccoli, altre invece sono rimaste per assistere gli anziani o per combattere loro stesse al fronte. In alcune interviste le donne ucraine ci dicono che noi in occidente non possiamo capire cosa significhi vedere minacciata una libertà conquistata da poco tempo quando si hanno ancora freschi i ricordi della repressione del regime comunista. Le donne ucraine ci danno insomma un saggio di grande forza, dignità, capacità di reagire, di tenere la schiena diritta anche a fronte di avversità impensabili. Vengono in mente i dipinti della rivoluzione francese con una donna in capo al popolo in rivolta, viene in mente la statua della libertà, viene in mente Giovanna d’Arco ma anche Chiara che sbaraglia tutti i canoni sociali tradizionali per perseguire il proprio ideale. Anche se non avremmo mai voluto avvenisse in queste circostanze, trovarsi a riconoscere con commozione il coraggio delle donne ucraine proprio attorno al giorno 8 marzo spinge a sottolineare come questa festa debba ormai servire non a riconoscere nella donna un’essere fragile e debole da difendere ma un coraggio senza il quale anche essere maschi e uomini sarebbe sterile, perderebbe di senso
Tratto da METRO