Articoli / Blog | 19 Novembre 2021

Blog – San Martino e la cura della “casa comune”

A Roma quest’anno l’estate di san Martino è stata particolarmente calda. Forse ciò è avvenuto per rendere più evidenti a tutti la necessità dello sforzo comune per contrastare il cambiamento climatico: sta di fatto che durante i giorni attorno all’11 novembre nella capitale della cristianità si sono toccati i 20 gradi arrivando ad eguagliare i record storici del 1978 e del 2005.
Il fenomeno metereologico mi ha spinto a prendere di nuovo in mano la vicenda del tradizionale evento miracoloso e, di conseguenza, la figura di un santo che, per secoli, è stato acclamato come tra quelli con la maggior devozione popolare essendo il primo – o fra i primi – “santi non martiri”. Che la sua figura brilli di una luce particolare lo testimonia l’ufficio composto per la sua festa. Lì si sottolinea come per essere “martiri”, ovvero “santi”, non sia necessario il sacrificio cruento della propria vita. «Anima santissima – così è scritto nell’Antifona al Magnificat della sua memoria – [anche, ndr] se la spada non ti ha colpito non hai perso la gloria del martirio». La sua vita si svolse negli anni attorno all’Editto di Costantino e questa sottolineatura liturgica è importantissima. Sopratutto lo è per chi ha a cuore l’idea per cui la santità riguarda tutti i cristiani, anche quelli della vita qualsiasi, anche quelli che non hanno alcuna possibilità di morire martiri. Anche quelli, aggiungerei, che oggi sono chiamati ad essere santi perché chiamati a mettere in pratica i numerosi gesti della vita quotidiana, che l’enciclica Laudato Si presenta come pratiche virtuose meritevoli di essere conosciute e promosse perché volte alla cura della casa comune. Solo per citare qualche esempio, e senza nessuna pretesa di completezza, posso menzionare l’invito a prestare maggiore attenzione nel riciclo della carta (LS, n. 22), a non sprecare un bene prezioso come l’acqua (LS, n. 27), a non cucinare in eccesso e a non buttare il cibo non consumato (LS, n. 50), a non abusare del ricorso ai condizionatori (LS, n. 55), a fare attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti e al riciclo dei prodotti (LS, n. 192), a ridurre l’uso di materiale plastico, piantare alberi, spegnere le luci inutili (LS, n. 211), ecc. Accanto a questi gesti che possono essere compiuti dai singoli, vi sono anche altri esempi che invece hanno una dimensione sociale più ampia, dato che riguardano il mondo delle imprese e della ricerca (LS, n. 112) o le collettività urbane, come il miglioramento del sistema di trasporto pubblico per ridurre il ricorso alle vetture private (LS, n. 153). Insomma, con la sua estate particolarmente calda, forse quest’anno San Martino ha voluto spingerci ad essere santi non grazie alla spada ma grazie al nostro impegno di cura per la casa comune

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