Blog – Il modo polarizzato di vivere che ci impedisce di pensare e argomentare
Molti commentano le recenti vicende politiche – dalle estremizzazioni No green pass alle esultanze da stadio avvenute anche di recente nel nostro Senato – spiegando che il popolo italiano, e quindi i suoi rappresentanti, stanno perdendo quella che era una delle sue caratteristiche più importanti, anzi una vera e propria forza: il cogliere le sfumature, il muoversi nell’area dei grigi invece che ridurre tutto a bianco e nero, ovvero la capacità di costruire compromessi trovando accordi.
Andrea Nuzzo, il giovane imprenditore creativo celebre per aver inventato Bill – lo stickman saggio e intelligente seguito da milioni di followers -, dà la colpa di tutto alla “polarizzazione” ovvero al nostro vizio ormai endemico di ridurre tutto a schieramenti radicalizzati che si insultano invece di provare ad argomentare cercando di capire quello di cui si sta parlando. Forse Nuzzo non lo sa ma con la sua storia di Instagram di oggi ha brillantemente divulgato (nel senso più alto) quanto scriveva Joseph Ratzinger in un saggio del 1987. « Non l’assenza di ogni compromesso – affermava il futuro Papa – ma il compromesso stesso è la vera morale dell’attività politica ».
Poche ore fa Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook cambierà nome e si chiamerà Meta. Il motivo è proprio quello di cercare di gettarsi alle spalle, dopo Cambridge Analytica anche la denuncia di Frances Haugen: quella per cui Facebook diffonde odio – ovvero polarizzazione – in molti paesi.
Siamo abituati a pensare di essere noi i proprietari dei social network ma è vero il contrario. Facebook, Instagram, TikTok sono performanti ovvero ci inducono a riprodurre nella vita reale il modo di relazionarci che l’elgoritmo di impone nel mondo virtuale