Articoli / Blog | 20 Ottobre 2021

METRO – I genitori e i fidanzati (dei figli)

Figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi, figli accompagnati problemi raddoppiati. Il vecchio proverbio, che va preso con buon senso, mette saggiamente in evidenza una fase molto delicata del rapporto tra genitori e figli: il momento delle scelte in amore. Cosa fare quando si intuisce che “qualcosa non va”? Come consigliare rispettando l’intimità dei nostri figli senza invadere? L’errore più grande è passare da un estremo all’altro. Essere un genitore che urla, punisce e sbraita: oppure, per non essere autoritari forse solo perché si è ansiosi e iperprotettivi, diventare genitori assenti. Un genitore invece, quando ritiene in coscienza che un figlio stia sbagliando ha il dovere di mettere in guardia rispetto a possibili elementi di difficoltà. La nostra società è carente di genitori che, come ha scritto Alberto Pellai, siano adulti “con la A maiuscola”. Persone cioè che siano in grado di reggere con serenità un conflitto governandolo educazione. Può accadere perfettamente che genitori e figli abbiano convinzione radicate profondamente diverse. Ma questo non esime dal dovere di manifestarsi quella diversità, per lo meno finché essa è chiarita in tutti i suoi aspetti. Ciò è vero anche rispetto alle persone con le quali i nostri figli hanno una relazione. Accompagnare non vuol dire invadere: accompagnare è stare accanto, o vicino, fino a dove i nostri figli vogliono. Però non dobbiamo mai essere assenti. Un figlio ha il diritto di sapere cosa pensa un genitore delle sue scelte. Sempre. Anche quando ha deciso di comportarsi in maniera assolutamente diversa. Proprio in quel caso, anzi, ne ha particolarmente bisogno.

Tratto da Metro

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