Articoli / Blog | 31 Agosto 2021

Blog – The Chosen

Anche io sono tra coloro che hanno visto The Chosen: non entrambe le stagioni e non per intero ma abbastanza da farmene un’idea. Sto parlando di una serie televisiva su Gesù, nata in ambito evangelico e che è molto rispettosa (finora) anche della sensibilità cattolica. In inglese il titolo può essere singolare (Gesù l’eletto) o plurale (i discepoli eletti): in questo caso probabilmente è plurale, se si considera la quantità di tempo narrativo dedicato alle storie dei chiamati, cioè i discepoli e gli apostoli.
Il suo regista, Dallas Jenkins, ha girato la prima puntata e poi ha iniziato a chiedere soldi per proseguire la prima stagione, composta da otto puntate, operando in crowfunding. Tutto ciò avveniva nel 2019. Ha avuto ottimi risultati e così è stato possibile girare anche la seconda stagione, di altro otto puntate, distribuite nella primavera- estate del 2021. Crowfunding significa raccolta di fondi: qualcosa che oggi è possibile realizzare veramente a livello globale grazie a internet. I promotori hanno raccolto dieci milioni di dollari per la prima stagione composta da otto puntate e, grazie a 125.000 persone, altrettanti per la seconda (altre otto puntate e di nuovo dieci milioni). Il progetto globale prevede sette stagioni e pare ormai scontato che l’obiettivo sarà raggiunto.
The Chosen non è solo guardare una serie tv ma, in qualche modo, è partecipare ad una comunità che ha l’obiettivo di far crescere l’onda che la alimenta così da poter arrivare al risultato finale. La serie è presente su YouTube e Facebook (anche il canale Instagram è molto curato) ma il modo migliore per vederla è scaricare sul proprio telefonino la app dedicata oppure, semplicemente, andare col proprio computer sul sito della serie. È girata in inglese e sottotitolata in moltissime lingue – una cinquantina, pare – tra cui anche l’italiano. In rete girano cifre molto diverse sugli spettatori. Armando Fumagalli, che ha dedicato un suo articolo al fenomeno, parla di 150 milioni di visualizzazioni complessive: significa, più o meno, 10 milioni di visualizzazioni a puntate. Un risultato certamente significativo anche se non strabiliante.
Il progetto, che inizia con la vita pubblica di Gesù inserendo ogni tanto dei flashback o prequel, si propone di essere veramente fedele alla Bibbia e di narrare “il vero Gesù” soprattutto attraverso gli occhi di chi gli stava accanto. La totale autonomia narrativa libera dal condizionamento di chi ha i capitali è il motivo per cui i promotori dell’iniziativa hanno fatto la scelta dell’autofinanziamento e della distribuzione attraverso il proprio sito. Chi guarda The Chosen ha l’impressione di essere davanti a un prodotto professionale anche se distante dagli standard delle fiction che si trovano su Netflix o le altre grandi piattaforme. Gli attori non sono famosi e non so dire se diventeranno delle star hollywoodiane. Jonathan Roumie, l’attore che impersona Cristo, è cattolico e di padre egiziano. Trasmette soprattutto l’idea che Gesù sia una persona buona, con senso dell’ironia e normale: uno che sei fortunato a trovarti accanto nella vita. Questa scelta a me piace ma non so dire quanto sia giusta per il grandissimo pubblico. Maria, la Madonna, è decisamente più anziana di come sono solito immaginarmela, ma in questo il regista ha assolutamente ragione. L’ampiezza dell’opera consente molta libertà nella creazione dei personaggi “secondari”. La quinta puntata della prima stagione è interamente dedicata alle nozze di Cana, ed è molto bella. La quinta e la sesta della seconda stagione hanno per tema la ricaduta di Maria Maddalena nel proprio peccato. È qualcosa di cui il vangelo non parla ma il regista ha difeso questa scelta a spada tratta, e con ragione. L’idea che dopo una conversione la “crescita” nella vita cristiana avvenga senza tentennamenti e in modo costante corrisponde al nostro immaginario ma non corrisponde alla vita di tanti di noi. Per esempio, la vita di Pietro che conosciamo dal nuovo Testamento è piena di tensioni e contraddizioni.
The Chosen entrerà certamente nella storia del cinema per la modalità di produzione, forse anche per la qualità dei contenuti, sicuramente per testimoniare ancora una volta quanto sia attraente la persona di Gesù

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Citato da Avvenire