Articoli / Blog | 23 Agosto 2021

Blog – Pregare per Kabul. Pregare per sognare

Ieri la Cei aveva invitato tutte le parrocchie – e non solo – a pregare per la gravissima crisi umanitaria dell’Afghanistan e per le vittime del terremoto di Haiti. A prescindere da quanti avranno aderito, mi pare utile considerare che la preghiera per qualcuno o per qualcosa é il vaccino cristiano contro l’oblio.
Se preghiamo per loro, siamo sicuri che li ricorderemo (li porteremo con noi) anche quando fatalmente i riflettori dei media si spegneranno. Ri-cordare, etimologicamente, significa portare nel cuore e la preghiera dà radici a tale memoria, fa sì che la memoria divenga un’esperienza duratura. Perfino che divenga un sogno, quello della pace. E un progetto. All’inizio piccolo, a misura dei singoli uomini che hanno la possibilità di accogliere qualcuna delle persone in fuga da Kabul. Poi magari un piano grande, vasto, internazionale.
Chi non prega s-corda. E la dimenticanza è un gorgo, un buco nero che inghiotte il male senza guarirlo: anzi facendolo imputridire in un marciume foriero solo di malanni ulteriori. La preghiera è l’antidoto a tutto ciò, è la possibilità che la ferita del passato divenga un presente non solo doloroso ma foriero di nuova vita