
Blog – Inizia il Campionato. Perché Jacobs e Tortu sono così diversi da Mancini e Donnarumma?
Oggi alle 18.30 inizia il campionato di calcio, ovvero la nostra Seria A. Ripropongo per questa occasione un brano epico di Giorgio Tosatti, grandissimo giornalista sportivo scomparso nel 2007, che ritrovo sul mio computer.
Sono sentimenti ed emozioni che abbiamo provato poco più di un mese durante l’epica calvalcata degli azzurri agli europei. È singolare come non sia avvenuta la medesima cosa per le Olimpiadi. Ci vorrebbero schiere di psicologi e di sociologi per spiegarlo. Perché Jacobs, Tortu e Tamberi non hanno nel nostro cuore lo stesso luogo di Mancini, Insigne, Donnarumma e Chiellini? Io non lo so spiegare e mi piacerebbe che ciascuno provasse a dire la propria nei commenti. Nello sforzo di capire sempre meglio le dinamiche del nostro Paese così da esserne protagonisti e non vittime
Si può, prendendo a calci un pallone, ipnotizzare milioni di persone? Incantarle davanti a uno schermo? Riempire uno stadio di gente diversissima e fonderla sotto la stessa bandiera, come se li legasse un giuramento di sangue? Suscitare passioni irrazionali, travolgenti, primitive? Far vibrare in meno di due ore tutti i sentimenti dell’anima, dall’amore alla ferocia, dalla gioia alla desolazione? Accendere la fantazia di sogni e spingere migliaia di persose ad inseguirli con sacrifici e disagi incomprensibili? Comunicare emozioni e bellezza, diventare colori e musica, danza e corrida? Raccontare storie indimenticabili di sfida ed eroi? Inorgoglire o deprimere una nazione, una città? Rendere famoso qualcuno per un gol, una partita, un gesto e garantirgli un posto nella memoria collettiva? Legare con un comune codice di sentimenti e linguaggio, il potente e l’uomo qualunque, l’intellettuale e l’ignorante, il vecchio e il giovane? Si può, ma non chiedetemi perché? Questo dispensatore di suggestioni chiamato calcio, resta un rito misterioso (Giorgio Tosatti).