
Blog – Imparare la meraviglia al pozzo di Mosé
La prima lettura della Messa dell’altro giorno riportava uno dei brani della Bibbia che più amo: il racconto di Mosé davanti al roveto ardente.
Secondo il sunto della vita di Mosé fatto da Stefano protomartire prima di morire (Atti 7), Mosè aveva quarant’anni quando dovette fuggire in esilio nella terra di Madian per aver ucciso con le proprie mani un egiziano che stava ingiustamente opprimendo un ebreo. Esodo dice: “allora Mosè fuggì lontano dal faraone e si fermò nel territorio di Madian e sedette presso un pozzo” (Esodo 2,15).
Questa permanenza presso il pozzo, che detta così potrebbe sembrare una sosta all’Autogrill, durò in realtà altri quarant’anni, ovvero quanto la vita precedente l’uccisione dell’egizio e quanto la vita successiva, quella della traversata del deserto che per l’appunto durò altri quarant’anni.
Servirono quattro decenni perché Mosé lasciasse operare Dio nel suo cuore. Stefano ci dice che al quarantenne Mosè “venne l’idea” (Atti 7,23) di liberare i propri fratelli, e questo non meraviglia visto che Mosé aveva ricevuto un’educazione da leader, tale da nulla invidiare al Batman di Christopher Nolan. Esodo ci racconta serenamente che uccise l’egiziano e, da solo, sgominò una banda di pastori. Era più facile imparare ad usare le mani che lasciar operare Dio. Infatti, dovette aspettare di essere ottantenne per far propria l’idea che fosse Dio il protagonista di una liberazione che sia prima che dopo era profondamente giusta.
Il lavoro fatto dallo Spirito Santo nel cuore di Mosé in quei quarant’anni è stato quello di insegnare al futuro condottiero la capacità di meravigliarsi, caratteristica che pare essere alla base della docilità. Mosé quando vede il roveto bruciare, non vede solo uno spettacolo che doveva essere frequente, ma si sofferma ad osservare come non si consumasse. A ottant’anni non è frequente conservare un cuore capace di meravigliarsi. A questo era servita la lunga sosta inattiva, il periodo in cui un uomo cresciuto alla corte del faraone aveva passato il tempo a pascolare il gregge