Articoli / Blog | 23 Giugno 2021

METRO – Perché la politica non dialoga con i giovani

La politica rifiuta i giovani e appare, soprattutto in Italia, un sistema gerontocratico poco aperto alla sana incoscienza di chi ha davanti a sé tutta la vita. Abbiamo visto durante l’emergenza della pandemia quanto spesso le esigenze e i problemi dei giovani sono stati lasciati solo sullo sfondo della discussione politica. Recentemente poi, invece di affrontare come un problema politico la questione della mano d’opera che scarseggia nel settore della ristorazione, si è preferito puntare il dito contro i giovani dicendo che non vogliono “sporcarsi le mani” perché sono mammoni e indolenti.
Credo che la politica non riesca ad entrare in dialogo con i ragazzi perché è un sistema consolidato mentre i ragazzi sono un continuo divenire. Ripenso al ’68 quando la politica era il luogo proprio della protesta, lo spazio dove si manifestava il desiderio di partecipazione di chi aveva davanti la vita, di chi voleva esprimere idee e progettualità. È questa politica che non vuole dialogare con i giovani perché è una politica che intende il proprio ruolo come conservativo dello status quo e dei privilegi di chi è già arrivato e di chi, in quella posizione, è invecchiato. Così però la politica funge da barriera all’entusiasmo, al desiderio di scardinare certezze sociali ed economiche, all’energia che prende in mano la vita e diventa una condanna che porta al suicidio la società in cui opera.

Tratto da METRO