Blog / Gal / Il Vangelo degli amici | 23 Giugno 2021

Giovedì 24 giugno – Gal

Commento al Vangelo (Lc 1, 57-66.80) del 24 giugno 2021, Natività di San Giovanni Battista, di Gal. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

“Tu lo chiamerai Giovanni”
Questo aveva detto l’Angelo a Zaccaria nel Tempio , e questo sarebbe avvenuto.
E qui Elisabetta sa già come chiamarlo
A me piace pensare che tra i due c’è stata comunicazione.
Nel suo silenzio costretto, Zaccaria ha riscoperto la propria solitudine e ha ritrovato se stesso, quello vero, di fronte a Dio e agli altri.
E forse sempre tramite tavoletta è riuscito a far sapere il nome del figlio a sua moglie.
Il padre dà il nome al figlio.
Ma qui la voce è di donna
Perché nella logica di Gesù è la donna che presta per prima la voce all’Annuncio.
E Giovanni sarà il più grande fra i nati da donna.