Articoli / Blog | 22 Giugno 2021

Blog – Ma i giovani italiani non sono sfaticati

In Italia si sta diffondendo una brutta abitudine, quella di parlare male dei giovani. Sarebbero pigri, sfaticati, cresciuti nella bambagia, mammoni. Il motivo? Il momento è delicato, l’Italia sta facendo di tutto per ripartire eppure i ristoranti non trovano chi vada a lavorare. Il problema è nazionale visto che si stima manchino 150.000 lavoratori nel settore. Al di là degli epiteti francamente sgradevoli, la critica più diffusa è di preferire il reddito di cittadinanza al lavoro. Ammesso che la critica sia fondata dobbiamo avere il coraggio di ascoltarci mentre parliamo. La preside del Vespucci di Roma racconta che i ragazzi si sentono offrire 300 euro al mese: mi sembra giusto che, per quello stipendio, preferiscano non lavorare. Cosa stiamo dicendo quindi? Vorremmo che il reddito di cittadinanza non ci fosse così che i giovani andassero a lavorare dieci o dodici ore al giorno per meno di 300 euro al mese? Chi fa le colazioni nei ristoranti si deve alzare alle 4.00/4.30 del mattino: ci pensiamo ogni tanto?

Su tutti mi hanno colpito i commenti di qualche ristoratore. Si lamentavano perché, durante il colloquio, i candidati si informavano su quante ore avrebbero dovuto lavorare e su quanto sarebbero stati pagati. Anzi, aggiungevano scocciati, lo chiedevano come prima cosa, all’inizio del colloquio. E cosa dovrebbero fare? Cominciare a lavorare e scoprire alla fine l’ammontare dello stipendio? È un lavoro, non l’uovo di Pasqua. Se fa notizia la carenza di personale all’inizio della stagione turistica, prima di puntare il dito contro i giovani chiediamoci perché non vogliono quei lavori.