Articoli / Blog | 17 Giugno 2021

Blog – Ronaldo, il calciatore azienda

Sta per iniziare il torneo del Portogallo, c’è la prima conferenza stampa e parlano Ronaldo e il c.t. lusitano. Mentre si accomodano sulle rispettive poltroncine, Cristiano adocchia due bottiglie di Coca-Cola messe accanto a lui (la multinazionale americana è lo sponsor principale degli europei), le allontana e dice “bevete acqua” alzando una bottiglia della medesima. Erano le 15.00 europee e il titolo Coca Cola valeva una cifra vicina ai 56,10 dollari per azione. Mezz’ora dopo, alla conclusione della conferenza allo stadio Puskas Ferenc di Budapest, dopo il gesto di Ronaldo, le azioni erano crollate a 55,22 dollari. Un calo di valore dell’azienda dell’1,6% che, tradotto in soldoni, significa passare da un valore di 242 miliardi di dollari a 238 miliardi. Insomma una perdita netta di 4 miliardi di dollari. Questa notiziola a margine degli europei fa comprendere quanto fosse giusta l’osservazione di Allegri quando esclamò “certi giocatori sono un’azienda”. Se con un gesto Ronaldo ha fatto perdere 4 miliardi di dollari alla multinazionale americana, pensate quanto potrebbe averne guadagnati se la bottiglietta che avesse alzato fosse stata non di semplice acqua ma di qualche bevanda di sua proprietà. Adesso forse qualcuno si aspetterà che la Coca Cola faccia causa a Ronaldo per il gesto. A mio parere non succederà nulla. La Coca Cola avrebbe fatto causa, o anche qualcosa di peggio, se al posto di Ronaldo ci fosse stato un giocatore qualsiasi, ma nel caso di Ronaldo alla Coca Cola interessa solo che ci si dimentichi quanto prima dell’accaduto. Se in un secondo ha perso 4 miliardi, quanto perderebbe se si continuasse a parlare della vicenda lungo tutta la durata del processo, ovvero per settimane, mesi od anni? Ora trasferiamo questo medesimo ragionamento in altri settori del calcio. Quanto vale per gli sponsor una partita con Ronaldo o una partita senza Ronaldo? E questa quantità di denaro in più o in meno influenzerà o no, le scelte della società e degli allenatori? La risposta è facile. La può dare ciascuno di noi

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