Articoli / Blog | 09 Giugno 2021

Blog – Il fumo di Sarri

Il nuovo allenatore della Lazio è Maurizio Sarri e i social della squadra ce lo annunciano dicendoci che fuma: l’emoji che lo caratterizzava era quello di una sigaretta fumante, accanto a una tuta e al logo di una banca. Non solo: all’interno di un commento, la Lazio ha pubblicato il disegno di una sigaretta seguita da una precisa richiesta: “Chi ha da accendere?”. Insomma per la sua nuova società, Sarri è un fumatore che preferisce sedersi su una panchina in tuta piuttosto che lavorare in banca.
Quando allenava il Chelsea, in Inghilterra avevano contato il numero delle sigarette fumate dal neo allenatore bianco celeste: pare che in media fossero 80 sigarette al giorno, una ogni 12 minuti, per un totale di 29mila sigarette all’anno (22 mila solo durante la stagione). Sono numeri da capogiro soprattutto se li si conta in euro. Ma non è finita. Oltre che ai polmoni, sembra che il vizio del fumo crei a Sarri anche non pochi problemi relazionali: alla Juve, per esempio, ad alcuni giocatori dava fastidio che fumasse accanto agli spogliatoi.
Questi però, rispetto al rischio di morire, sono solo dettagli. A me interessa sottolineare la necessità di non fumare. Visto che quando sono in personaggi pubblici i vizi vengono per l’appunto “pubblicizzati”, contestualmente all’annuncio della firma di Sarri mi sembra importante ricordare che la percentuale di tumori al polmone associabili al fumo è circa del 90% negli uomini e del 70% nelle donne. Senza dimenticare che il fumo gioca anche un ruolo importante nei tumori dell’esofago, della laringe e della cavità orale: siamo attorno al 50% per entrambi i sessi.
Così, per non parlare solo di calcio.

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