
Blog – Dominic Ongwen, da vittima a carnefice: l’imputato che prima ancora è una vittima
La vicenda di Dominic Ongwen, ex bambino soldato ed ex leader dell’esercito di ribelli ugandesi LRA, reca con sé una tale quantità di dolore da lasciare sbalorditi.
Ongwen oggi ha 41 anni ed è stato condannato a 25 anni di carcere per 61 orribili capi d’accusa. Rapimento di bambini soldato, messa in schiavitù per scopi sessuali, gravidanza forzata, omicidi, stupri, torture. Chi oserebbe compiere un gesto di difesa contro un tale mostro? Tutto però si complica terribilmente quando si scopre che Dominic, prima di essere un carnefice è stato a propria volta una vittima.
Dominic venne rapito quando aveva circa dieci anni. Cercò di fuggire insieme ad altri tre bambini ma venne scoperto e fu costretto a scuoiare vivo uno dei suoi coetanei. Il suo “insegnante” era il numero due del movimento e Ongwen venne costretto a vivere con lui. E questo è quanto accade ad ogni bambino-soldato, all’interno dell’LRA. Dopo il rapimento, come processo di iniziazione, essi vengono regolarmente e violentemente picchiati, sono costretti ad uccidere o sono costretti ad assistere a brutali omicidi. Una volta concluso il periodo di addestramento, i bambini venivano destinati alla prima linea, per ritardare l’avanzata delle truppe nemiche o utilizzati come “esca”. La maggior parte di loro veniva uccisa durante i combattimenti. Dominic però era particolarmente abile e scalò rapidamente la gerarchia interna di quel movimento di ribelli. Ongwen tentò diverse volte di fuggire e quando riuscì nell’intento dal campo dell’LRA in Darfur, chiese perdono al popolo ugandese, prima di essere trasferito dinanzi alla Corte Penale Internazionale che ora l’ha condannato.
La lettura dei 61 capi di accusa frulla dentro di me eppure qualcosa dentro di me grida. Perché è infinitamente giusto punire il carnefice Ongwen ma chi si prenderà cura della vittima Dominic?
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