Articoli / Blog | 10 Marzo 2021

METRO – Francesco in Iraq e le vie della pace

Le parole del Papa in Iraq sono state chiare:”Vengo come pellegrino penitente per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo, per chiedere a Dio la consolazione dei cuori e la guarigione delle ferite”.
Bergoglio ha voluto cancellare l’idea di un papa crociato tra gli infedeli: come Francesco d’Assisi ha cercato vie comuni di pace, di perdono, di riconciliazione. Ai cristiani che hanno sofferto per mano dell’Isis, il Papa ha detto di voler portare “la carezza della Chiesa”: una carezza agli ultimi che si coniuga con l’intenzione di sottolineare la radice comune delle tre grandi religioni monoteistiche. Prima di partire, il vescovo di Roma ha voluto vedere i volti della popolazione irachena: per costruire un rapporto di fiducia, di apertura e di rispetto, bisogna partire da un contatto reale, del corpo oltre che dell’anima. Avendo presente Abramo, Bergoglio sa bene che la via della paternità non è semplice. La promessa di una generazione numerosa come le stelle passa per il martirio della richiesta di un sacrificio di un figlio. Perché la strada della pace è fatta anche dal riconoscimento delle ferite, delle ingiustizie patite da parte di tutti i popoli. L’apertura di Abramo non ebbe nulla di trionfalistico o di autoreferenziale ma, tutta centrata sulla paternità, si nutrì della fede basata sul riconoscimento delle ferite e delle fragilità.