Articoli / Blog | 05 Marzo 2021

Blog – Ci manca il pubblico dell’Ariston

Sanremo non sta facendo l’enormità di ascolti dell’anno scorso anche se, giustamente, Amadeus parla di dati “sbalorditivi”, a suo parere intaccati dalla 25ª giornata di campionato ma soprattutto dallo stato d’animo negativo del Paese, causato dal Covid. “Ci sono persone – ha detto il direttore del Festival – che la sera non sanno se riescono a mettere il piatto in tavola”.
Tutto questo è vero ma non vorrei venisse dimenticata l’assenza del pubblico dell’Ariston. Il pubblico è un personaggio essenziale nell’evento di Sanremo, così come lo è quando si va a teatro o, mi si passi il paragone, quando si celebra la Messa.
Per un genio come Fiorello la presenza del pubblico è essenziale. Non per nulla “Fiore” è nato come animatore dei villaggi turistici. Significa che ha in testa un canovaccio, delle battute, ma poi il suo segreto è tutto nell’attenzione che mette nell’ascoltare chi ha davanti.
La risata, il commento, i silenzi, l’attenzione. Chi è abituato a parlare in pubblico lo può fare solo se ascolta. Se ascolta e poi sente, può parlare, cioè dire quello che sente che, a quel punto, contiene anche chi ha ascoltato prima. Se questo processo si sviluppa concretamente avviene che chi ascolta senta a propria volta, ed è da quel momento che la comunicazione avviene. Sia che tu sia in Chiesa, sia che tu sia all’Ariston.
Il “pubblico” in Chiesa è un popolo che partecipa. Certo non lo fa con le risate dell’Ariston, ma lo fa con l’attenzione, con il silenzio. Qualsiasi pastore si accorge della comunione che fluisce non solo in un senso: non solo dal prete alla gente, ma anche dalla gente al celebrante. Perché l’efficacia della parola è lì, nella comunione. La comunicazione è comunione.
Fiorello lo sa benissimo, meglio di chiunque. Per lui il pubblico non è una finzione, un presenza artificiale che potrebbe esserci o non esserci. È quell’anima cui lui dà corpo con il personaggio. Ha cercato di esorcizzare quell’assenza parlando con le poltroncine: e un po’ ha fatto sorridere. Ma il pubblico manca.

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