Blog – Bene che le scuole proseguano fino a giugno
Sono tra le persone contente per l’incarico a Draghi.
Lo ritengo competente, affidabile e in grado di risolvere tutti i problemi dell’Italia, anche se non penso sia capace di compiere miracoli né lo vedo come la reincarnazione del Messia. E mi fa un po’ sorridere ascoltare i primi mugugni che si levano a proposito della decisione (finora solo paventata) di cercare di salvare l’anno di studio dei nostri giovani.
La sua idea di cercare allungare l’anno scolastico fino al termine di giugno mi sembra importante. È un’opportunità concreta per cercare di far recuperare agli studenti non solo il tempo perso ma anche quella “cosa strana” che è stata la dad. E questo sarebbe solo il primo step.
“Dobbiamo arrivare preparati davvero al primo settembre”, avrebbe ripetuto più volte alle delegazioni: e questo sarebbe il secondo step. Anch’esso da sottolineare visto che significa innanzitutto riempire le cattedre vuote attraverso il completamento dei concorsi.
Non credo esista sacerdote convinto che liturgie via web o prediche a di-stanza valgano tanto quanto il rapporto “in presenza”. Dando per scontato che “dad è meglio di niente”, perché ha permesso in qualche modo di man-tenere dei rapporti, non possiamo lamentarci che si progetti di ridurre di qualche giorno la lunghezza di vacanze estive che rimangono comunque le più ampie d’europa.
Il criterio della presenza reale che applichiamo ad ogni relazione cui teniamo vale anche per i rapporti scolastici. Non dimentichiamocelo adesso che dobbiamo rimboccarci le maniche