METRO – I nostri ragazzi e la voglia di scuola
Alla notizia della riapertura delle scuole, i ragazzi hanno reagito in modo apparentemente diverso. Qualcuno ha manifestato contro il ritorno in classe, qualcuno invece ha applaudito al ritorno a scuola. In entrambi i casi, in realtà, i ragazzi morivano dalla voglia di rientrare, di rivedere gli amici, persino di fare le verifiche. L’unico distinguo era quello del “tornare sì, ma in sicurezza”. In ogni caso, la prolungata chiusura delle scuole, i ritardi nel coordinare i trasporti, gli orari a volte assurdi sui quali a volte è stata modulata la loro presenza hanno detto con chiarezza che la scuola è il fanalino di coda degli interessi del nostro Paese. È così nonostante la pandemia abbia detto con chiarezza che investire in formazione e sanità sia la nostra priorità assoluta e la base di ogni possibile progresso economico e sociale.
Sappiamo di essere stati sfidati da un virus nuovo che ci ha spinto in luoghi dove non c’erano strade già battute da percorrere, ma è anche vero che il coordinamento degli sforzi è stato veramente carente. Uno dei risultati è stato il disorientamento dei ragazzi. Pare che tra loro sia molto cresciuta la depressione e la dipendenza da videogiochi. Fossi adolescente, parteciperei anche io ad un sit in. Non per prorogare la dad ma per rientrare a scuola con le giuste garanzie per sé e per gli altri. A partire da una giusta campagna informativa sul vaccino.
Tratto da METRO