Articoli / Blog | 20 Dicembre 2020

Blog – Covid: l’Italia chiude, la Svizzera invece non canta in coro

Mio padre, nato a Como nel 1927, mi raccontava come, durante la seconda guerra mondiale, di notte andasse con gli amici vicino al confine con la Svizzera per guardare quest’ultima rutilante di luci mentre la nostra patria invece era immersa nel buio del coprifuoco.
Qualcosa del genere si riproporrà durante le vacanze di Natale. Penso soprattutto alle nostre zone sciistiche che fiancheggiano la Confederazione: da noi tutto chiuso (e, pare, con una neve meravigliosa) là invece tutto aperto. Il Corriere del Ticino, dopo aver esordito dicendo che la situazione epidemiologica in Svizzera resta critica, racconta le misure prese dal governo. Che, in sostanza, sono “facciamo tutto ma con prudenza”. Grande attenzione viene posta poi su come ci si deve comportare nei comprensori sciistici dove, ovviamente, non è sciare che contagia ma ammassarsi nelle cabinovie. Ecco poi le decisiva focalizzazione sui canti. A Natale è possibile suonare e cantare insieme? Nella cerchia familiare o durante la lezione di canto nella scuola obbligatoria è consentito cantare. Al di fuori di queste occasioni invece è vietato, sia all’aperto sia nei luoghi chiusi. Questo vale non solo per i cori, ma anche per il canto in comune durante le funzioni religiose e in alcune tradizioni di Capodanno. Si badi bene però che “sono ammesse eccezioni per i cori professionali e i cantanti”.
Non vorrei essere nei panni degli operatori dell’industria sciistica italiana che oltre al danno economico ingente avranno anche la beffa di quanto accade a Sain Moritz, Zermat, Verbier e Davos: cioè di chi racconterà che la neve era meravigliosa, gli impianti perfetti ma “certo… peccato che non potevamo cantare in baita mentre prendevamo il punch bollente al mandarino”.
Meno male che il nostro Governo chiederà agli italiani che vanno all’estero di fare la quarantena al ritorno. Perché, diciamocelo, una Svizzera in queste condizioni è come avere, in una città col coprifuoco, un quartiere del centro dove non ci sono regole.
Non si smetterà mai di citare abbastanza il famoso aforisma de La fattoria degli animali di George Orwell dove si dice che “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.”

Anche su FaroDiRoma