Lunedì 7 dicembre – Mauro Leonardi
Commento al Vangelo (Lc 5,17-26) del 7 dicembre 2020, sant’Ambrogio, lunedì della II settimana di Avvento di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico – esclamò rivolto al paralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Commuove la sollecitudine di questi uomini che portano l’amico malato, cercano di farlo entrare, non trovano la via, tentano dal tetto, lo calano col lettuccio davanti a Gesù. Di fronte al dolore, alla sofferenza, buona parte del miracolo può essere fatto da noi, da chi non rimane indifferente alla croce degli altri e da chi vede: vede in Gesù il Cristo cui affidare queste vicende e Gesù a propria volta le rinnova inserendole con piena dignità nella nostra vita di tutti i giorni