Articoli / Blog | 14 Novembre 2020

Blog – Il cardinale Dziwisz, ex segretario personale di Wojtyła, respinge l’accusa di aver coperto padre Maciel e McCarrick

Una bufera mediatica sta coinvolgendo il cardinale Dziwisz – don Stanislao – per tanti anni segretario personale di San Giovanni Paolo II.
Un documentario della televisione polacca TVN24 trasmesso lunedì sera, dal titolo «don Stanislao, l’altra faccia del cardinale Dziwisz», sostiene che l’ex segretario di Wojtyła nascose al Papa le accuse contro padre Maciel e McCarrick.
Dopo la trasmissione lo stesso Dziwisz, che si dichiara innocente, ha proposto «una commissione indipendente che valuti le attività intraprese da parte della Chiesa nelle questioni toccate dal documentario» ma la conferenza episcopale polacca è andata oltre chiedendo una commissione d’inchiesta su di lui della Santa Sede.

Qui di seguito il comunicato con cui il cardinale Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia, respinge con la massima energia le accuse propalate sul suo conto dall’emittente polacca di proprietà del colosso televisivo americano Discovery.

“Posso dire in tutta coscienza che mai, ripeto mai, ho ricevuto denaro in cambio di partecipazione alle messe papali; mai, sottolineo mai, ho ricevuto soldi per nascondere atti o fatti destinati alla superiore attenzione del santo Padre; mai, e infine mai, ho favorito persone indegne a fronte di elargizioni inseribili in qualche perversa logica di baratto”.

“Ho già respinto nel modo più netto le insinuazioni, diventate presto calunnie infamanti, contenute nel servizio mandato in onda dall’emittente polacca Tvn24 – spiega il porporato -. Ma poiché scintille generate da quel servizio sono uscite dai confini della mia amata patria, piovendo anche in Italia e a Roma, desidero respingere con pari fermezza e ancora più accresciuto sdegno le allusioni maligne e le accuse diffamanti che vorrebbero intaccare il servizio da me reso in piena umiltà al Santo Pontefice Giovanni Paolo II, la cui memoria è una benedizione dinanzi al mondo intero. Nel citato servizio si frullano insieme, con perfida abilità, flash di vita ecclesiale, brandelli di vicende fra loro non collegate e non collegabili, episodi che nella loro obiettività hanno – a quel che so – ben altra dinamica, il tutto condito da maligne accuse di mercimonio tanto inqualificabile quanto insussistente”.

“La magnanimità e la benevolenza apprese alla scuola di San Giovanni Paolo II non possono consentire manipolazioni di sorta da parte di chicchessia, fosse pure con il pretesto del pur nobile dovere di cronaca. Il presidente della Conferenza Episcopale Polacca, l’arcivescovo Stanislaw Gadecki, a tale riguardo ha già chiesto l’istituzione di una commissione indipendente che possa far luce sul ruolo da me ricoperto quale segretario personale dell’Arcivescovo Wojtyla prima e di papa Giovanni Paolo II poi. Non posso che unirmi a questa richiesta e invocare, grazie ad essa, l’accertamento della mia condotta trasparente e sempre disinteressata. Invito gli operatori dei media a svolgere la loro missione in modo avveduto e saggio, affinché l’opinione pubblica non venga ulteriormente inquinata da insinuazioni velenose per l’onorabilità delle persone e il rispetto della verità dei fatti”.