Blog – Unioni civili, la santa sede spiega le parole del Papa sulle unioni civili
Secondo quanto racconta Avvenire la segreteria di Stato ha inviato un “breve scritto esplicativo” ai nunzi apostolici dei cinque continenti, al fine di offrire una “adeguata comprensione” delle parole del Papa nel documentario “Francesco” del regista Evgeny Afineevsky riguardo alla questione omosessuale e alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Scopo della nota, che è accompagnata da una breve lettera, è quella di offrire alcuni elementi utili, nel desiderio di favorire, per disposizione di Papa Francesco, un’adeguata comprensione delle parole del Santo Padre.
Ecco una nostra sintesi dell’articolo di Avvenire.
«Oltre un anno fa, rilasciando un’intervista, papa Francesco rispose a due domande distinte in due momenti diversi che, nel suddetto documentario, sono state redatte e pubblicate come una sola risposta senza la dovuta contestualizzazione, il che ha generato confusione».
In primo luogo il Pontefice aveva fatto un riferimento pastorale circa la necessità che, all’interno della famiglia, il figlio o la figlia con orientamento omosessuale non siano mai discriminati. A ciò attengono le parole: «Las personas homosexuales tienen derecho a estar en familia; son hijos de Dios, tienen derecho a una familia. No se puede echar de la familia a nadie ni hacerle la vida imposibile por eso» («Le persone omosessuali hanno diritto a stare in famiglia; sono figli di Dio, hanno diritto a una famiglia. Non si può cacciare dalla famiglia nessuno né rendergli la vita impossibile per questo»). E di seguito cita per esteso il punto 250 di Amoris laetitia, quello dove si parla dell’accompagnamento delle famiglie che hanno al loro interno persone che manifestano la tendenza omosessuale
Una successiva domanda dell’intervista «era invece inerente a una legge di dieci anni fa in Argentina sui “matrimonios igualitarios de parejas del mismo sexo” (“matrimoni egualitari di coppie dello stesso sesso”) e all’opposizione dell’allora Arcivescovo di Buenos Aires nei suoi confronti. In tale preciso contesto, aveva parlato del diritto di queste persone ad avere delle coperture legali: “lo que tenemos que hacer es una ley de convivencia civil; tienen derecho a estar cubiertos legalmente. Yo defendi eso” (“quello che dobbiamo fare è una legge di convivenza civile; hanno diritto di essere coperti legalmente. Io ho difeso questo”)».
Il «breve scritto» esplicativo destinato ai vescovi ricorda a questo punto un’altra intervista di papa Francesco in cui il pontefice dice: «Il matrimonio è fra un uomo e una donna. Gli Stati laici vogliono giustificare le unioni civili per regolare diverse situazioni di convivenza, spinti dall’esigenza di regolare aspetti economici fra le persone, come ad esempio assicurare l’assistenza sanitaria. Si tratta di patti di convivenza di varia natura, di cui non saprei elencare le diverse forme. Bisogna vedere i diversi casi e valutarli nella loro varietà».
La nota vaticana conclude dicendo: «È pertanto evidente che papa Francesco si sia riferito a determinate disposizioni statali, non certo alla dottrina della Chiesa, numerose volte ribadita nel corso degli anni».