Articoli / Blog | 24 Ottobre 2020

ORA/ Tra Cielo e Terra – I confini della libertà

L’italica polemichetta sulla copertina “blasfema” di Vanity Fair in cui Chiara Ferragni è ritratta con i panni di una Madonna con bambino, ha rilanciato le ripetute dichiarazioni di Macron a proposito del “diritto di blasfemia”: queste ultime molto più importanti delle nostre se non altro perché coinvolgono il sangue che è stato versato nel tragico attentato di Charlie Hebdo.
Basta sapere che la parola blasfemia è sinonimo di bestemmia per capire subito che, proprio perché esiste ed è fondamentale il diritto alla libertà religiosa, non può sussistere alcun diritto ad offendere il credente di un’altra religione. L’esercizio di ogni libertà incontra il limite del rispetto degli altrui diritti e questo principio indiscutibile deve essere tutelato nella maniera più rigorosa in uno Stato che si onora di essere laico nel senso di essere pluralista, neutrale ed imparziale rispetto alle diverse fedi religiose dei propri cittadini.
Qualsiasi significato si attribuisca alla parola “blasfemo”, prima o poi si evidenzia che tale atteggiamento ha un contenuto offensivo e ne deriva quindi che ciascuno di noi ha il diritto di essere protetto da questa ferita. Tale azione di tutela dello Stato non solo non è contraria al principio della libertà religiosa ma la protegge. Diversamente, ferire dei credenti (non importa quale sia il loro credo) immette una violenza nella società che, a lungo andare, è impossibile non esploda in altrettanta violenza che ha detrimento della libertà religiosa. La libertà di religione, diritto di ogni uomo e di ogni cittadino, è possibile solo se non si offende nessuno.