Articoli / Blog | 07 Ottobre 2020

METRO – Virus, cosa ci dicono quei dati sui ragazzi

La ministra Azzolina ha sottolineato la bassa incidenza che scuola e docenti hanno sulla diffusione del contagio. È una buona notizia sia per la tenuta del sistema di istruzione “in presenza”, sia perché ci dice che la scuola è ancora un luogo regolamentato dove le relazioni positive sono possibili. Insegna che vivere insieme evitando il moltiplicarsi di contagi è alla portata di tutti se, appunto, si rispettano le regole; se c’è una responsabilità condivisa dove ciascuno si prende cura degli altri e pensa agli altri. Queste percentuali sul basso tasso di contagi nelle scuole ci dicono che i nostri ragazzi sanno stare alle regole? Sì, ma fino a un certo punto. La chiusura per una settimana del Liceo Avogadro a Roma, pare per una festa dei 18 anni, non è un buon segnale, anche perché non è la prima scuola della capitale costretta alla didattica online. L’enorme sforzo degli insegnanti perché si abbia la massima precauzione è obbedito dagli alunni ma non è ancora del tutto introiettato, fatto proprio. Eppure, rinunciare ad alcune libertà per il bene di tutti è una delle caratteristiche dei sistemi democratici e l’emergenza che stiamo correndo è un’occasione straordinaria per impararlo. Questo non significa che i giovani non siano in grado di seguire una regola, di sacrificarsi per il bene comune, di sopportare disagi se la posta in gioco è davvero importante