Blog / Gal / Il Vangelo degli amici | 04 Ottobre 2020

Lunedì 5 ottobre – Gal

Commento al Vangelo (Lc 10,25-37) del 5 ottobre 2020, lunedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario, di Gal. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Amare Dio
Amarlo con corpo anima forza e mente, con tutta me stessa!
E poi Amare il prossimo come me stesso
Quindi è fondamentale che io ami davvero me stessa, sempre meglio e sempre un po’ di più… Per arrivare ad amare il prossimo
E per far questo non devo star troppo a cercare, a pensare
Il prossimo mi è dato, mi ci imbatto: non c’è bisogno che io vada chissà dove a scovarlo
Ciò che devo fare è piuttosto avere lo sguardo aperto e libero, l’orecchio attento, il cuore in ascolto, per accogliere, accorgermi che mi sta di fronte e prendermene cura…
Non sempre è come lo vorrei, come lo avrei pensato o l’incontro avviene proprio quando non avevo tempo per …
Ma è lì, mi interpella, mi scuote, sta a me coglierne la proposta, il bisogno e la portata di ciò che da questo incontro può accedere per entrambe e da lì mettermi in gioco