Articoli / Blog | 28 Luglio 2020

Blog – Bambino venduto in spiaggia ad Ostia a scopi sessuali. Non dimentichiamoci l’orrore

Domenica ad Ostia, mentre usciva dalla spiaggia, un turista si è sentito offrire da un ragazzo un bambino di forse due anni perché ne facesse quel che voleva, cioè ne abusasse sessualmente. Il bambino, sotto la protezione dei servizi sociali in seguito all’allarme dato dal turista alla polizia, era tenuto stretto per mano – come Renzo teneva i capponi – da colui che si è scoperto essere il padre.
Racconto un orrore del genere perché desidero ricordare che la pedofilia è qualcosa che esiste veramente e può venire a prendere il sole accanto a noi una tranquilla domenica pomeriggio d’estate. Qui non c’entra la povertà e neppure c’entra il fatto che il 25enne che vendeva il bimbo è un rom. Essere poveri ed essere di un’altra etnia non può essere una via che prende il nostro cervello per giustificare l’orribile, per farsene una ragione.
La pedofilia è una cosa così orribile da essere continuamente rimossa dal nostro inconscio. Essendo cosa da malati, delinquenti o pervertiti, pensiamo si possa trovare solo nelle fogne più nere del darkweb e ci meravigliamo quando poi riaffiora con i suoi più luridi miasmi. Ci ricordiamo dello “shoah party”, la chat degli orrori su whatsapp che conta 25 indagati, quasi tutti minorenni, in cui i bambini subivano violenze e torture inaudite a seconda di quanto si pagava in criptovalute? Avveniva a Siena e solo qualche giorno fa i giornali ne parlavano per l’emergere di nuovi particolari agghiaccianti. Non dimentichiamolo.