Articoli / Blog | 24 Luglio 2020

Blog – Luigi, il bambino abbandonato di Bari: i genitori però lo amano

Tre giorni fa, a Bari, Luigi, un bimbo nato la settimana prima, viene lasciato nella culla termica della Chiesa di San Giovanni Battista.
Don Antonio, il parroco che ha avuto l’idea della culla, sottolinea che il bimbo non è stato abbandonato ma è stato “affidato”: è stato lasciato a una comunità che si prenderà cura di lui.
Nei moltissimi resoconti che ho letto, nessuno però mi pare abbia adeguatamente sottolineato l’amore dei genitori naturali che traspare dal biglietto che hanno lasciato.
Nel biglietto infatti non ci sono solo il nome e la data di nascita del bimbo, ma anche quei dati biologici di cui in genere sono privi i figli di cui non si conoscono i genitori.
Chi ha scritto “ti vorremo sempre bene” ha anche aggiunto che Luigi è stato allattato al seno, e le malattie familiari dei genitori: “displasia delle anche” e “convulsioni febbrili durante l’uscita dei denti“.
I particolari non sono banali, soprattutto se si pensa alla displasia dell’anca. Essa infatti è uno sviluppo anomalo che, se non curato durata i primi anni di vita, porta ad esiti permanenti e invalidanti.
L’aggiunta di questi particolari ci dà la cifra dell’amore di questi genitori. E, di conseguenza, ci spinge a cercare di misurare, di capire, l’enorme dolore nel quale devono essersi sentiti sommersi quel papà e quella mamma quando si sono resi conto di non poter prendersi cura di Luigi.
Essi ci hanno affidato il bimbo ma anche il compito di affrontare i problemi che quella coppia non è riuscita ad affrontare e dai quali si è sentita sopraffatta.