FaroDiRoma – Il clamoroso flop di Trump con i giovani
Mi chiedo se Donald Trump abbia mai visto un adolescente.
Il comizio a Tulsa, Oklahoma, che doveva servire al Presidente per fa ripartire in maniera trionfale la sua campagna elettorale è stato un clamoroso flop. Il motivo, probabilmente, sono i giovani utenti di Tik Tok. L’idea sarebbe partita da una docente di 51 anni, Mary Jo Laupp che, 10 giorni fa, aveva postato un video sul social amato dai giovanissimi, lanciando l’idea di iscriversi all’evento per poi boicottarlo non andandoci.
Lo staff di Trump conosceva il filmato, diventato immediatamente virale, ma lo ha sottovalutato: così nelle dichiarazioni successive, minimizzando l’effetto troll dei giovani, si è trovato nell’imbarazzo non sapendo spiegare perché l’evento sia andato disertato.
Spero che i consiglieri di Trump non sottovalutino quanto accaduto. I giovani non si fermano, non li plachi, non ci ragioni. Brutta storia per Donald questo scherzo. Parte male Trump perché un adolescente, qualsiasi cosa faccia, grande o piccola, la rende epica, la compie ai massimi livelli. Se s’innamora diventa l’Amore. Se studia diventa il Genio. Se non studia, si fa cacciare dalla scuola. Se gli stai antipatico, ti odia. Dopo la scuola media sai che la vita ti aspetta tutta intera e tu le vuoi dare tutto te stesso: vuoi vivere, per questo muori per lei. Se a un giovane fai delle promesse poi le devi mantenere: lui sa che le questioni di parola mantenuta, di libertà, sono quelle importanti, vitali. Un adulto dovrebbe saperlo ma se lo dimentica presto perché la vita gli insegna, soprattutto nel caso della politica, che chi governa può dire tutto e poi il suo contrario, e non cambia nulla. Può dire che se perde si ritira dalla politica ma poi si ripresenta e magari vince. Un adulto, un anziano, queste cose le sa, le capisce, le tollera. Invece un giovane si organizza e glielo ricorda, glielo rinfaccia. A modo suo. Nessuna garbata protesta formale. Scende nella piazza virtuale e si riprende la libertà facendoti fare una figuraccia mondiale.
Teniamolo a mente. Fermiamoci ad ascoltare. Quando un paese vuole sapere se sta andando per la strada giusta, il vero navigatore sono i giovani. È sempre stato così, prendiamo noi dal ’68 ad oggi. Se scendono in piazza loro, vuol dire che è stata imboccata la strada sbagliata. Hanno vista e cuore buoni, sani, lucidi. Guardano e sentono più lontano degli altri.
Sono giovani, giovanissimi, e sostengono le loro cause a mani nude: armate, cioè, solo di cuore, rabbia, voglia di libertà. E internet.
Finora in Italia c’è ancora chi pensa che un adolescente sa solo organizzare il sabato sera. I giovani americani – come quelli cinesi – dimostrano che un giovane a cui togli la vita, la libertà, la parola data, diventa organizzato ed efficiente. Da far paura.