Articoli / Blog | 07 Giugno 2020

Palabra – La continuità tra san Giovanni Paolo II e Papa Francesco

Sulla rivista Palabra del mese di Giugno è stato pubblicato questo mio articolo. Qui la versione in italiano

“Cento anni fa il il Signore ha visitato il suo popolo: ha inviato un uomo, lo ha preparato per fare il vescovo e guidare la Chiesa.” Con queste parole Papa Francesco ha concluso il lungo periodo delle Messe in diretta da Santa Marta: un’eccezione, durata più di due mesi, al suo proposito di inizio pontificato di far sì che le sue Messe quotidiane non fossero pubbliche. E infatti, fino al 9 marzo 2020 era impossibile avere il testo completo delle omelie di Casa Santa Marta: c’era solo una sintesi alla fine del mattino.
Le parole che ho riportato all’inizio non sono state pronunciate però nella residenza dove abita Bergoglio ma all’altare dove riposano i resti mortali di San Giovanni Paolo II, e a lui alludevano.
Sono del 18 maggio 2020 e quel giorno erano i cento anni della nascita di Karol Wojtyla nonché, per pura coincidenza, l’inizio della ripresa, in Italia, delle Messe con popolo. Il Papa che sta facendo di tutto per creare ponti tra il nord e il sud del mondo prendeva così il testimone dal Papa che ha fatto cadere il muro tra l’est e l’ovest. Si è manifestata ancora una volta la continuità della Chiesa nella sua diversità. Nella GMG del 2000 a Roma, il Papa polacco aveva detto ai giovani “vedo in voi le sentinelle del mattino”. Karol Wojtyla pensava ci fosse bisogno di sentinelle, di giovani in piedi, pronti, in veglia, in attesa, perché il grano del mondo del terzo millenio era lì lì per sbocciare. Papa Bergoglio invece, nella GMG del 2016 che si era svolta proprio in Polonia, aveva detto: “In questo mondo in guerra, ci vuole fraternità; ci vuole vicinanza; ci vuole dialogo; ci vuole amicizia.” Era accaduto che, come dice il vangelo, oltre alle gemme del grano erano spuntate anche quelle della gramigna. Nel 2016 i giovani erano arrivati con la paura degli attentati; noi tutti oggi abbiamo paura del Covid19 e della crisi che arriverà e per affrontarla sentiamo il bisogno di fraternità, di dialogo e di amicizia. Per questo saremo stretti a Cristo attraverso il Papa qualcunque sia: che venga dalla Polonia o dall’Argentina.