Articoli / Blog | 13 Aprile 2020

Ora / Tra Cielo e Terra – Adesso sopravviviamo

Nella vicenda delle “chiese aperte, chiese chiuse” una Nota del Viminale ammette la possibilità del fedele di recarsi in chiesa, subordinandola ad altre condizioni di necessità: chi esce per fare la spesa o per andare in farmacia può fare due passi in più e passare dalla parrocchia.
Qualcuno sottolinea come questo compromesso possa essere letto come una ferita al diritto di culto: perché andare a comprare il pane è motivo sufficiente per uscire di casa e andare a fare una preghiera in Chiesa, no?
Sono questioni che in linea di principio hanno fondamento ma che, in situazioni come le attuali, vanno messe da parte per il bene del Paese visto che con la sua nota, in pratica, il Ministero dell’Interno sta dando il via libera all’andare in Chiesa a condizione di ottemperare alle norme della prossimità: prendiamolo come una fatto positivo e rimandiamo le questioni di principio a quando l’emergenza Coronavirus sarà superata.
In Israele, dopo un lunghissimo stallo, i politici hanno trovato un accordo nella convinzione che “Israele viene prima di tutto”. Anche lì a causa del coronavirus sono vietati gli spostamenti non essenziali, ridotti i trasporti, chiusi gli esercizi commerciali, i parchi e perfino le sinagoghe. Se anche nello Stato Ebraico, dove la religione giudea è religione di Stato, le sinagoghe sono chiuse, non possiamo scandalizzarci che in Italia, dove la religione cattolica è solo quella di una parte dei cittadini anche se importante, le chiese siano parzialmente chiuse e ci si possa andare solo in circostanze particolari e con tutte le cautele del caso. In questa capacità di compromesso tipica dell’ Italia io non ci vedo un venir meno a dei principi ma la risorsa di chi sa coniugare posizioni diverse. Quando la pandemia sarà passata discuteremo: adesso sopravviviamo.