Giulio Base legge la Via Crucis vista da alcuni personaggi del Vangelo – XII stazione

 

XII stazione

Gesù muore sulla Croce
vista con gli occhi di Anna e Caifa


Dal Vangelo secondo Matteo 27,45-50.54
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

Le urla arrivavano fino a noi.
Ora tutto tace.
Quella plebaglia urlante.
Ora tutti tacciono.
Basta confusione.
Basta questo delirio collettivo.
Ma quanto ci hanno messo a crocifiggerlo?
Ecco. Un po’ di silenzio finalmente.
È morto.
Andava fatto
È la legge.
Bestemmiava.

Strano profeta.
Senza parole.
Senza difese.
Come una pecora al macello.

Strano re.
Senza nessun esercito a difenderlo.

Strano uomo.
Docile e umile come una donna.
E poi, all’improvviso, con parole forti, autorevoli, come nessun uomo sa fare, sa essere.

Strano guaritore.
Faceva miracoli agli altri.
E lui è morto così…senza un intervento divino.

Strano salvatore.
Predicava l’amore.
Diceva di porgere l’altra guancia.
Ed è morto così.
Senza reagire mai.
E dove erano, dove sono, i suoi amici tanto amati?
È solo.
È morto solo.
Un gruppetto di donne lo piange.

Hai parlato poco durante il processo.
Non rispondevi alle domande.
Ma i tuoi segni parlavano per te.
Troppi segni.
Il popolo ti veniva appresso.
Creavi scompiglio.
Sei entrato a Gerusalemme come un re. Osannato.
Troppo pericoloso.
Ci avresti fatto uccidere tutti se avessi continuato.
Dovevamo fermarti.
L’hai voluta tu la tua condanna.
Bestemmiatore.
Non rispettavi il sabato.
Che cosa avremmo dovuto fare?
Turbavi tutti.
Siamo i sommi sacerdoti, i capi.
Dobbiamo vegliare.
Custodire.
Punire.
Ora sei morto.
Interrogheremo i tuoi.
Ma ormai il pericolo è passato.
Tu sei passato.
Andiamo avanti.
Riportiamo l’ordine.
Ristabiliamo il potere.
Finalmente c’è silenzio.
Sei morto.

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La Via Crucis, oltre che la storia dell’Uomo-Dio è la storia di ogni uomo, laico o credente che sia. L’attore e regista Giulio Base se ne è innamorato e ha deciso di leggerla per tutti nella versione scritta da Mauro Leonardi

 

 

 

Questa Via Crucis è fatta dalla prospettiva di uno dei personaggi che, secondo i vangeli, è certo o possibile fosse presente alla Passione del Signore. Lo sguardo della seconda stazione è quello di Marta.
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