La Dott.ssa Grimaldi risponde – I social che prima isolavano gli individui ora li uniscono?
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Cara dottoressa,
ho letto che più di un esperto in questo periodo di pandemia rivaluta i social come mezzo di comunicazione fra le persone, ma come è possibile se fino ad un mese fa tutti non facevano che raccomandarne un uso limitato perché responsabili di isolamento sociale soprattutto fra i giovani? Giuliano da Palermo, padre di due adolescenti
Carissimo sig. Giuliano,
nel caso dei social questa pandemia ci ha dimostrato come uno strumento a volte considerato il male assoluto, la piaga dei nostri tempi, si sta rivelando magicamente una risorsa incredibile!!
Quando non vivevamo queste limitazioni alle nostre libertà più scontate, l’uso compulsivo dei social portava ad un isolamento sociale a volte preoccupante; oggi, che non possiamo uscir di casa, i social sono uno strumento indispensabile per mantenerci in contatto gli uni con gli altri.
È normale essere disorientati, ma non è la pandemia che ha trasformato i social da buoni a cattivi, perché i social non sono né buoni né cattivi, il loro valore dipende dall’uso che ne facciamo: improvvisamente sono cambiate le nostre condizioni di vita e quel che prima favoriva l’isolamento emotivo degli individui ora lo evita. Prima uscivamo di casa per incontrare le persone, ora no; mangiavamo insieme, ci prendevamo un caffè, ora per fortuna possiamo fare una video chiamata o un collegamento Skype per parlare con amici e parenti, per mantenere i legami, per sentirsi vicini, per condividere le emozioni.
Abbiamo riscoperto i balconi ed il vicinato, in alcuni casi il quartiere ed i flashmob, che prima ci sembravano una brutta parola, oggi tengono compagnia a grandi e piccoli di tutte le età!