Blog / Renato Pierri | 17 Marzo 2020

Le Lettere di Renato Pierri – Il Coronavirus e la preghiera del Papa

Papa Francesco si è recato in visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per rivolgere una preghiera alla Vergine, Salus Populi Romani, per invocare la fine della pandemia. Poi ha raggiunto la chiesa di San Marcello al Corso, e anche lì ha pregato per la fine della pandemia. Nella seconda chiesa si trova il Crocifisso miracoloso che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città per invocare la fine della ‘Grande Peste’ a Roma.

E’ una bella cosa. Ma ha senso questo tipo di preghiera, vale a dire la preghiera per ottenere qualcosa da Dio? Io credo di no. Un padre amorevole sa di che cosa hanno bisogno i suoi figli e non ha bisogno d’essere pregato per aiutarli, altrimenti non è un padre amorevole. E allora? E’ inutile pregare? A mio parere per un credente è utilissimo pregare, così com’è utile ad esempio, per un figlio malato, parlare alla madre, sentirla vicina, sentirne il calore, l’amore, le carezze, anche se è perfettamente consapevole che la madre non può togliergli di dosso il malanno che lo affligge. Il Papa ha anche ricordato le tante vittime di questi giorni, e chiesto che i loro familiari e amici trovino consolazione e conforto. Ecco: i familiari e gli amici delle vittime pregando, si sentiranno consolati e confortati, pur sapendo perfettamente che nessuno potrà restituire loro i propri cari.

Renato Pierri

Link a ildialogo