Articoli / Blog | 16 Febbraio 2020

Blog – Impariamo da un detenuto a dare senso al tempo che passa

A 27 anni Daniel si è laureato in Scienze della formazione all’Università Cattolica di Milano. Questa è già una bella notizia e, coi tempi che corrono, è bello assistere ad una bella notizia qualsiasi e la laurea è più di una bella notizia qualsiasi: riguarda non solo una persona ma una famiglia, tanti amici e tante famiglie.
Nel caso di Daniel la notizia diventa commovente perché chi raggiunge la laurea non è un giovanotto qualsiasi ma un ex detenuto e alla cerimonia non sono presenti solo amici e parenti come da copione ma anche il pubblico ministero che aveva chiesto il processo e la condanna del ragazzo.
Le statistiche dicono che nel 68% dei casi i detenuti tornano a delinquere (“vanno in recidiva”) ma se sono affidati a misure alternative il tasso scende al 19% e, se addirittura il delinquente trova lavoro, si arriva al 2% o 3%.
Nel caso di Daniel l’obiettivo è raggiunto attraverso la comunità di recupero Kayròs di don Claudio Burgio. E così, l’ex detenuto che ha commesso tanti errori durante la sua adolescenza ora diventa un educatore che vuole aiutare tanti giovani a non commettere gli stessi errori.
La cosa più difficile per chi sta in carcere è trasformare quel periodo – che può anche essere molto lungo – non in una parentesi della propria vita ma in un pezzo di vita vera. Gli anni passati in carcere devono diventare non anni nei quali è come se non avessi vissuto – o anni in cui ho vissuto al peggio – ma tessere di un mosaico che è quello della mia vita.
Daniel, con l’aiuto di chi gli è stato vicino, anche del pm che lo ha messo in carcere, c’è riuscito. Lavoriamo perché ci riescano tanti altri. Prima di tutto quelli di noi che sono liberi e che proprio per questo hanno il compito urgente di non passare la vita in un’enorme parentesi, in una grande sala d’attesa aspettando chissà un treno che, così facendo, non passerà mai