Domenica 8 dicembre – Gal
Commento al Vangelo (Lc 1,26-31) dell’8 dicembre 2019, Solennità dell’Immacolata Concezione, di Gal. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Oggi è Festa
E non è solo la seconda domenica in attesa del Natale
È la festa della Tua mamma
Una grande festa!
Che ci ricorda la bellezza, la purezza
La salvezza che Tu ci regali.
In primis a Lei, prima ancora della Tua nascita e del Tuo cammino di salvezza per noi su questa terra.
Lei che ha saputo dire con immensa, fresca e semplice fiducia nel Suo Dio
“Si, avvenga!”, Eccomi, ci sono, ci sto.
E a me, a ciascuno dopo, con il nostro battesimo, concedevi la stessa grazia.
Ho la consapevolezza della mia fragilità, la tocco con mano, mi impedisce di amare come vorrei, il mio egoismo e il mio “l’ho fatto io”, “so tutto io” esce…dai miei pori… eppure Desidero il bene, fare il bene, desidero VIVERE =Dare e Ricevere- bellezza, serenità, comprensione, condivisione, pace: colgo che essi sono l’unica strada che porta felicità interiore ed esteriore… eppure…
Ho bisogno di guardare a Maria,
Di stare con Lei, di imparare da lei, di essere sostenuta e coccolata da lei.
Si, perché anche lei era una ragazza, una donna, e mi capisce… ne ha passate!!…non le era tutto chiaro da subito, ma ha saputo comunque dire sì!
Così anche io ci sarò quando nasci dal suo grembo, per starti vicino e poterti adorare nella mia grotta interiore .
Per oggi solo silenzio e contemplazione della Tua Mamma, del suo “Fiat”.
L’azione la lascio ad un altro giorno…
Grazie Maria!Beata te che hai creduto!