Blog / Renato Pierri | 04 Settembre 2019

Le Lettere di Renato Pierri – Perché impicciarsi delle zucche altrui?

Non capisco per quale motivo la gente s’interessi tanto degli affari altrui, se gli affari altrui non compromettono gli affari propri. Non so, se io ad esempio coltivo belle zucche nel mio orto, perché devo sbirciare nell’orto del vicino per vedere come coltiva le sue zucche, se la coltivazione delle sue zucche non disturba la coltivazione delle mie zucche? Forse sbircio nell’orto del vicino per vedere se coltiva zucche più belle delle mie? In tal caso non sarebbe cosa grave. Niente di male nel desiderare zucche belle e profumate e grandi come quelle del vicino. Grave è se sbircio nell’orto del vicino per muovergli delle critiche, grave è se ho la pretesa che il vicino ascolti i miei consigli, e magari smetta di coltivare zucche. Grave è se sbircio nell’orto del vicino per dire che le sue zucche sono brutte. Insomma, non sarebbe giusto che ognuno si occupasse delle proprie zucche?

La domanda è per tutti coloro, uomini della Chiesa compresi, che pretendono di stabilire come debbano comportarsi le persone omosessuali quando s’innamorano e magari vogliono anche sposarsi. Non saranno affari loro? Ed è giusto che io sia costretto spesso a parlare delle zucche del vicino, per difenderlo da chi sbircia continuamente nel suo orto per dire peste e corna delle sue zucche?

Si badi che solo per caso ho preso ad esempio la coltivazione delle zucche. Lungi da me il pensiero di voler dare dello zuccone a chi s’impiccia degli affari altrui.

Renato Pierri

P.S. Ho apportato qualche modifica ad una lettera già pubblicata l’anno scorso su questo blog…