Se “mi” racconto mi conosci – Con il sostegno a distanza il sole di Napoli risplende in Etiopia
Quando per la prima volta sono entrata in casa «Gma Napoli» non pensavo sarebbe diventato uno dei posti del mio cuore. È questa realtà la buona notizia che vi voglio raccontare. La sede della onlus si trova nell’immediata provincia di Napoli, tra Licola e Giugliano, in un territorio difficile. È, prima di tutto, una grande famiglia: ti accoglie il giardino curato da Pier Augusto, il profumo del caffè etiope di Nunzia, il vociare dei volontari, in due piani di creatività e amore per il prossimo, vicino e lontano. La casa di Nunzia (a destra nella foto) e Pier da più di dieci anni è aperta a tutti quelli che vogliono prendere parte ad un grande sogno: vedere l’Africa camminare sulle sue gambe, in tutta la sua bellezza. E farlo tramite l’istruzione e la riqualificazione ambientale. Ambizioso? Basta crederci, perché il sogno di Nunzia e Pier è diventato quello di un intero gruppo di persone. Ed è diventato anche il mio sogno.
Avevo poco meno di 25 anni quando ho preso parte al Gma Napoli, un acronimo che sta per Gruppo Missione Alem: oggi, sei anni dopo, sono ancora più convinta di quella decisione che mi ha portato a visitare l’Etiopia per due volte, come volontaria attiva nella Missione Cattolica di Shashamane, un caotico snodo stradale nel Sud del Paese, e a conoscere un pezzo di terra pieno di dignità, in ombra nel mainstream nazionale, eppure così sofferente. Ho dato ascolto alla curiosità quando ho conosciuto Nunzia Gatta e Pier Augusto Berardi: un’associazione che parla di sostegno a distanza in Africa, cosa significa? Ho deciso di andare a chiederlo di persona e … era già fatta: eccomi nella sede di Licola, piegavo volantini, conoscevo l’artigianato etiope, contribuivo agli eventi di raccolta fondi e alle attività nelle scuole, assistevo i volontari che mi hanno insegnato tanto sulla gestione di una organizzazione di volontariato – sì, è volontariato, ma richiede impegno, passione e anche qualche competenza. Orecchiavo l’inglese di Nunzia, ne ascoltavo le infinite storie: l’adolescenza nel quartiere Luzzatti di Napoli, la volontà di riscatto attraverso lo studio, l’orgoglio di una laurea in Economia, il lavoro a Londra, il desiderio di insegnare in Africa, la conoscenza di Pier Augusto, romagnolo doc, ad Asmara, l’amore di una vita, la condivisione di una famiglia pazzerella, quattro figli sparsi nel mondo, e la tenace volontà di entrambi di essere parte del cambiamento che avrebbe visto l’Africa risplendere di luce propria.
Questo cambiamento, senza gesti eclatanti, pubblicità strillate, può avvenire davvero: grazie al Sostegno a Distanza e a tanti donatori, più di 1000 bambini hanno frequentato scuola, in edifici ristrutturati o costruiti ex novo. Una Casa Famiglia (Casa Norma) messa in piedi grazie alle donazioni di un’anima solidale, permette a tanti minori di non vivere in strada: tra loro c’è anche il ragazzino che, assieme a Barbara e Marcella, volontarie e compagne di viaggio tra Napoli ed Etiopia, vediamo crescere di anno in anno, in salute e con un futuro davanti che non mette a rischio la sua vita in mare. Siamo orgogliose, nel nostro piccolo, di essere parte del grande dono che è il Sostegno a Distanza. Le donne, nel carcere femminile di Shashamane, sperimentano un progetto di alfabetizzazione e formazione al lavoro: nei loro occhi leggiamo la volontà di riscatto e autonomia.
Nei nostri video (www.gmanapoli.org) c’è il verde della riforestazione voluta da Pier Augusto, l’acqua che scorre nei rubinetti delle scuole, dove tutta la comunità si rifornisce. In ogni immagine del Gma Napoli ci sono la gioia e la bellezza di un popolo ricco di storia e cultura, che non rappresentiamo come vittima inerte, ma come promotore attivo della sua rinascita. In nessuno dei progetti del Gma Napoli c’è pietismo: siamo animati da un moto interiore di ribellione verso l’ingiustizia, che possa rifondare, passo dopo passo, un mondo un po’ più giusto, meno violento, decisamente più bello.
Tratto da Corriere della Sera – Buone Notizie