Alex / Blog / Scritti segnalati dal blog | 08 Giugno 2019

Le Lettere di Alex – I motivi del nostro esserci all’FVG Pride

Alex segnala al blog questo articolo 

Vista l’involontaria “notorietà” che ci ha visti protagonisti sul quotidiano Il Piccolo di oggi (6 giugno 2019) a pag.3 nello speciale sul Pride FVG, abbiamo pensato di scrivere una nota più dettagliata sul motivo della nostra partecipazione al Pride FVG di questo sabato 8 giugno.

“Pride” è una parola inglese che serve per identificare le marce che – dai moti di Stonewall di 50 anni fa – si svolgono per riportare l’attenzione sui diritti delle persone LGBT, una parola che a noi piace tradurre con “dignità”, il contrario di “vergogna”.

Una dignità che spesso nel corso dei secoli – e ancora ai giorni nostri – è stata calpestata, ridicolizzata, non considerata, ma che – come cristiani – crediamo non sia mai rimasta nascosta agli occhi di Dio, il quale continua a ripetere, a ciascuno e ciascuna di noi: “perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo” (Isaia 43,4). Questo sarà il messaggio chiave riportato sullo striscione con cui sfilerà l’Associazione di cristiani LGBT del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale “Progetto Rùah” assieme ad amici cristiani ma anche di confessioni e religioni diverse.

Perché mai dei cristiani dovrebbero sfilare al Pride? Ci saremo per testimoniare, da cristiani, che l’amore di Dio è per tutti; perché tutti siamo degni figli e figlie di Dio.

Tutti siamo in cammino e abbiamo costantemente bisogno di rinnovarci, giorno dopo giorno, verso la mèta di ogni credente: amare Dio e amare il prossimo come noi stessi. La nostra esperienza è stata proprio quella di re-imparare ad amare noi stessi, anche in quanto persone LGBT, per riuscire ad amare più in pienezza il nostro prossimo e Dio. È per questo che abbiamo deciso di sfilare con addosso la frase “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Si parla spesso di peccato di sodomia e di famiglie. Anche noi siamo contro la sodomia, perché nel racconto di Genesi 19 il peccato della gente di Sodoma fu la mancanza di ospitalità e l’intolleranza verso persone differenti da loro. Anche noi inoltre siamo per le famiglie, prime cellule della società in cui il dono di sé all’altro può essere generativo e far crescere vita vera.

Progetto Ruah è uno dei tanti possibili luoghi dove poter riscoprire che l’Amore di Dio è per tutti. Lo dimostrano le attestazioni delle tante persone che hanno partecipato il 18 Maggio alla veglia di preghiera per il superamento dell’omotransfobia presso la Chiesa Luterana di Trieste e di cui ne riportiamo sotto alcune:

  • Ancora grazie! Quelle due ore assieme in chiesa saranno un ricordo vibrante, per me, di questo Pride. Ci sono alcuni eventi, tra cui questo, che mi hanno toccato corde nell’anima dopo tanto tanto tempo;

  • Sono contento di quanto ho visto. Si procede nonostante tutto e si procede in un insieme insolito e consolante;

  • Grazie a voi per tutta la cura, i sorrisi e le mani accoglienti che ci mettete;

  • Grazie per farci trovare serenità in questi tempi difficili. Come nelle precedenti veglie celebrate assieme, mi sono trovato in piena sintonia con gli interventi. Grazie per averci aiutato a crescere;

  • Voglio ringraziare per la meravigliosa pluralità delle voci e delle testimonianze, espressione viva di quella preziosità che nasce e può manifestarsi nel rispetto e nel dialogo fra le diversità;

  • Il pastore Alexander è stato davvero commovente. Penso che andrò qualche domenica;

  • Ringrazio per questo momento di unità e di condivisione;

  • E’ stata un’esperienza bellissima. I tempi sono fatti e segnati da chi li vive e soprattutto da chi li crea con coraggio, amore e umanità. E Trieste sabato è stata un luogo di creazione di tempi nuovi.