Mercoledì 15 maggio – Mauro Leonardi

Commento al Vangelo (Gv 12, 44-50) del 15 maggio 2019, mercoledì della IV settimana di Pasqua, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]

In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Il Padre manda il Figlio per portare la buona novella che è questa: il nostro nome è scritto nel cuore del Padre che ci ama e ci vuole suoi. Questo amore è eterno e fedele e nessuna nostra infedeltà può intaccarlo a meno che non espiriamo la volontà di non corrispondere all’abbraccio che Dio ci propone e che aspetta da noi, liberamente.