Don Andrea Mardegan – Giuseppe e Maria. La nostra storia d’amore

Nell’ultimo libro di don Andrea Mardegan Giuseppe e Maria. La nostra storia d’amore” (Edizioni Paoline 2019) protagonista è l’amore: quello raccontato, nella forma più alta possibile, da Giuseppe e Maria.
La delicatezza con cui l’autore entra nel rapporto tra i due Sposi, e nel rapporto tra i due Sposi e Gesù, commuove ad ogni riga: c’è la vita vista con i loro occhi, il loro incontro, il loro percorso, umano e santo; il loro amore, casto e intessuto di tenerezza, perché non c’è castità senza tenerezza.

Con la penna di Mardegan, Giuseppe e Maria raccontano se stessi attraverso quei piccoli gesti del quotidiano che costruiscono la donazione totale e reciproca di chi si ama. Fin dalle prime pagine emerge, attraverso gli sguardi e i dialoghi, la confidenza assoluta e l’intimità profonda presente tra i due sposi. Il lettore se ne accorge dalle carezze e dai gesti di Giuseppe che raccontano l’altissima forma di rispetto che lo Sposo di Maria viveva verso la sacralità del corpo di Colei che custodiva Cristo.

La figura dello Sposo di Maria, spicca. È lui a decidere di prendere tra le mani il proprio cuore e di donarlo alla donna che ama più della sua stessa vita. Lo fa mostrando le proprie debolezze, i propri dubbi, le proprie fragilità, sempre impastati di amore immenso, di dedizione e rispetto assoluti per Lei e per il Bambino. Questa sua delicatezza e umiltà nel mostrarsi completamente,  gli permette di trovare conforto in Maria. Ella, con la sua presenza, con il suo abbraccio, con il suo sorriso, con le sue parole sempre ispirate dallo Spirito Santo, lo sostiene e lo aiuta.

A volte per la Sacra Famiglia le difficoltà sembrano insormontabili e l’autore, con pennellate delicatissime, racconta come la paura, l’ansia, lo stupore e la gioia si intrecciano in modo strettissimo. Mardegan descrive soprattutto il totale affidamento a Dio, la consapevolezza che il Padre aiuta e non abbandona. “La misteriosità delle vie del Signore – dice Giuseppe in un certo momento – a volte mi atterriva, mi scoraggiava. Mi era difficile capire il senso delle difficoltà per le quali lasciava passare la vita di suo Figlio. Ma sapevo che il mio compito era custodire quel figlio e sua madre Maria, e fidarmi di Dio e dei suoi disegni imperscrutabili di salvezza.” (Cit.  p. 103)

“Abbà, che cos’è l’Amore?”: iI Bambino, che in realtà già sa e conosce la Paternità divina, impara quella umana da Giuseppe. In un dialogo continuo e confidenziale, la saggezza di Giuseppe viene trasmessa a Gesù, che ama il suo padre adottivo e si lascia educare da lui.  “Mantenni un po’ il silenzio. Pensavo tra me e me: Figlio mio, dovresti spiegarmelo tu, questo mistero da cui tutto proviene. Sei venuto al mondo per svelarci l’Amore. Ma capivo che Gesù volesse ascoltare, come uomo, da parte di suo padre, qualcosa del segreto dell’amore. Cercai di attingere alla mia esperienza e di ricordare discorsi fatti con Maria: con lei imparavo la sapienza dell’amore” (Cit. p. 137).

Giuseppe segue Maria, impara da Lei l’amore verso Gesù e allo stesso tempo si nutre dello stesso amore di Gesù, per amare a propria volta Maria.

E Maria ama davvero Giuseppe.

“Il suo amore era di un Altro, e lei lo irradiava. La grazia più grande per me è stata di non sentirmi più secondo. Lei mi ha fatto sentire primo, sempre. La sua capacità di amore era esclusiva. In Gesù lei amava me” (Cit p. 158).

In uno squarcio di assoluta bellezza ecco come l’autore fa parlare Giuseppe: “Così la Trinità l’ho vissuta giorno dopo giorno. Non la dovevo sapere, la dovevo vivere. Ho vissuto quello che voi imparate sui libri. Il mio legno si è sciolto con le scalpellate dell’amore trinitario. Lo Spirito d’amore mi giungeva attraverso di lei. A me non fu svelato il mistero con la Parola. A me fu fatto vivere.” (Cit., p. 158).

Tutto questo però è inserito nella santa normalità della famiglia di Nazareth che così ci appare attraente e capace di comunicare una sana nostalgia perché ogni coppia potrebbe arrivare a desiderare davvero di vivere almeno un briciolo di quell’amore.

La storia d’amore tra Giuseppe e Maria è un libro controcorrente, un testo dal quale traspare la potenza della tenerezza capace di trasformare il dolore in amore : “Non c’è altra via. La tenerezza è l’unica strada che permette al dolore di trasformarsi in amore”. (Cit. p.74).

Si scopre che non esiste la ricetta predefinita dell’amore ma sempre ci può essere  un cammino di confidenza e appoggio reciproco, di condivisione totale della vita e dei sentimenti.

La prima presentazione del libro si terrà a Carate Urio. Ecco la locandina

 

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