Le Lettere di Luciano Sesta – La De Mari… Come Galilei?
Alcuni cattolici, impegnati nella loro crociata contro le forze del male, cadono vittime di un meccanismo psicologico tanto insidioso quanto banale. Poiché trovano, sulla loro strada, persone altrettanto fanatiche e persuase di dover salvare il mondo come loro, si convincono di avere ragione per il solo fatto che ne subiscono la censura. Ed ecco la dott.ssa Silvana De Mari esultare per essere stata assolta dopo l’accusa di aver diffamato le persone omosessuali. “Ho solo fatto il mio dovere di medico”, dice raggiante. Un nuovo caso Galileo? L’importante è crederci. Ognuno deve poter dire liberamente ciò che ritiene vero, ci mancherebbe. Ma anche Barabba fu assolto. Che la De Mari sia libera di dire ciò che vuole non significa che ciò che dice sia vero, più di quanto non lo sia ciò che dicono i suoi fanatici nemici Lgbt… Si tratta di due fanatismi uguali e contrari, che si lasciano sfuggire la complessità umana della vita. L’omosessualità non è né una catastrofe umana (De Mari), né una condizione gioiosa e sempre felice (movimenti Lgbt). Come tutte le cose della vita, presenta luci e ombre. E questo non riescono a dirlo né la De Mari né i movimenti Lgbt, troppo impegnati a vincere le loro narcisistiche battaglie personali per potersi accorgere che c’è molto di più nella realtà di quanto ce ne sia nella loro ideologia…
Luciano Sesta, sposato e padre di quattro bambini, è docente di Storia e Filosofia nei Licei Statali Insegna Antropologia filosofica e bioetica all’Università di Palermo, ed è stato membro dell’Ufficio della Pastorale della Cultura dell’Arcidiocesi di Palermo. Ha pubblicato numerosi saggi nell’ambito della teologia morale, della bioetica e dell’etica